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Parco del Gargano, cormorano impiccato con una proiettile nel becco davanti all’Oasi Wwf. “È un’intimidazione”

Lo riferisce con un comunicato la stessa associazione ambientalista, individuando nel gesto un'intimidazione contro l'oasi di protezione richiesta dal Wwf e costituita insieme alla regione Puglia
Parco del Gargano, cormorano impiccato con una proiettile nel becco davanti all’Oasi Wwf. “È un’intimidazione”
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La carcassa di un cormorano, impiccato e con una cartuccia nel becco, è stata ritrovata di fronte alla stazione dei Carabinieri forestali dell’Oasi Wwf nel Parco nazionale del Gargano, in Puglia. Lo riferisce con un comunicato la stessa associazione ambientalista, individuando nel gesto un’intimidazione contro l’area con divieto di caccia da poco istituita. L’Oasi di protezione è stata richiesta dal Wwf e costituita insieme alla regione Puglia. Tra le basi della decisione, si legge nel comunicato, il fatto che “proprio il bracconaggio e la caccia di frodo sono spesso collegati a fenomeni di criminalità più ampi che richiedono azioni di contrasto efficaci, come sta emergendo nell’ambito del progetto Life SWiPE di cui il Wwf è responsabile per l’Italia”.

Pasquale Pazienza, presidente dell’Ente Parco del Gargano, ha scritto sulla pagina Facebook del parco che il gesto li “ha lasciati sgomenti” e ha invitato il Comando carabinieri forestali e le altre autorità competenti ad agire affinché “il gesto crudele non resti impunito”.

Il Wwf rivolge infine “un appello anche alle associazioni venatorie locali, chiedendo di prendere pubblicamente le distanze da questi atti di barbarie“, sottolineando la necessità di un legame con la società, a partire dalle scuole. “La conoscenza, la formazione e l’educazione sono strumenti decisivi per rendere consapevoli i cittadini del loro ruolo di primi custodi dell’inestimabile patrimonio che la natura offre loro ma anche per creare i cittadini del Parco del domani“, scrive l’associazione. Ultimo appello è alla Provincia di Foggia, perché sblocchi i fondi per rendere operative le Guardie ecologiche volontarie (Gev) il cui contributo è fondamentale per la prevenzione di atti come questo.

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