Svolta nelle relazioni sindacali di Ita. La compagnia aerea ha accettato di sottoscrivere il Contratto collettivo nazionale di categoria cosa che aveva scelto di non fare in un primo momento “ancorando” i contratti di lavoro ad un semplice regolamento aziendale. “È stato sottoscritto oggi con Assaereo il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro e contestualmente, con Ita Airways, un protocollo sulle relazioni sindacali che dovrà assolutamente riportare alla normalità i rapporti industriali“, comunicano Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto aereo. “Sulla base di queste premesse è stato firmato un accordo industriale che implementa le previsioni di assunzione, in arco di piano, di ulteriori 4mila lavoratori, entro giugno 2022, con le necessarie certificazioni e abilitazioni. Il tutto avverrà entro il 2025″ e “sono stati rivisti gli aspetti economici e quindi il contratto integrativo aziendale, rispetto al regolamento prevede un incremento di oltre il 15% per il primo anno, che poi crescerà gradualmente fino al 20% nell’arco di piano”.

Secondo quanto risulta a Ilfattoquotidiano.it la compagnia, che ha debuttato lo scorso 15 ottobre, si trova al momento sotto organico soprattutto per quanto riguarda personale di volo e, in particolare, piloti. Una situazione che avrebbe comportato la necessità di ridurre il numero di voli, a favore di concorrenti che li stanno invece aumentando. Del resto gli stipendi sinora offerti sono al di sotto di quelli percepiti dal personale di compagnie low cost. L’azienda non ha sinora fornito chiarimenti su questo punto. Ita era stata la prima azienda pubblica a non aderire al Ccnl. I dipendenti assunti sinora sono tutti in periodo di prova poiché una deroga al codice civile disposta dal governo ha consentito alla compagnia di siglare contratti ex novo, senza alcuna continuità con Alitalia. Oggi circa il 90% del personale di volo proviene dall’ex compagnia. La decurtazione rispetto alle precedenti buste paga è stata di circa il 40%.

“Dopo 5 anni, che il Contratto Nazionale del Lavoro non veniva rinnovato abbiamo raggiunto un importante obiettivo che contiamo possa assicurare competitività a tutte le aziende italiane del trasporto aereo. Due sono gli elementi da sottolineare, l’introduzione del premio di risultato presente per la prima volta in una misura così significativa sulla retribuzione e soprattutto legato alla soddisfazione del cliente, a cui si lega la conferma degli obiettivi di profittabilità del business plan che prevedono il raggiungimento del pareggio operativo nel secondo trimestre del 2023”, ha detto Alfredo Altavilla, presidente esecutivo di Ita Airways, commentando l’accordo.

Come si evince anche dalla nota sindacale l’approdo alla firma odierna è stata costellata da numerosi incidenti di percorso. Lo scorso 23 novembre il Fatto Quotidiano ha dato conto dei contenuti dell’audio di una riunione interna all’azienda in cui Altavilla insulta i collaboratori e minaccia licenziamenti indiscriminati. In precedenza le acque erano state agitate dal “giallo della cappelliera”, episodio in cui la passeggera/advisor Costanza Esclapon aveva segnalato un comportamento non adeguato nella gestione dei bagagli a mano. Ne era scaturita una lettera piuttosto minacciosa indirizzata dal presidente a tutto il personale navigante.

Nella nota dei sindacati si legge anche come siano “state migliorate alcune competenze accessorie del personale di volo. Ci sono stati miglioramenti sul welfare sia per i piloti che per gli assistenti di volo che per il personale di terra”, aggiungono le sigle sindacali, sottolineando che questa serie di interventi, unitamente all’avvio di normali relazioni sindacali, “interrompono una deriva che, in difetto, avrebbe probabilmente portato al conflitto in tempi brevissimi”. “Gli accordi raggiunti sono un primo significativo passo che migliora le condizioni del lavoro in un contesto in cui le lavoratrici e i lavoratori di quest’azienda hanno già subito troppo, a partire dai diktat dell’Unione europea” e “debbono costituire una svolta nei rapporti tra ITA ed i suoi lavoratori”.

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