Faccio autlet: mi sono vaccinato due volte.
Il primo buco me l’hanno fatto in una tenda alla Festa dell’Unità, da vero compagno che non sono mai stato e mai sarò; ho già i miei problemi mentali, ci manca solo il “sentirsi comunisti dentro” che è un lusso dei #patatini ricchi con senso di colpa o di chi lavora nelle PA e magari nel tempo libero va in giro in bicicletta vestito da supereroe della Marvel. Effetti collaterali: nessuno, solo un po’ di male al braccio che era lo stesso della clavicola/scapola fratturata, quindi mi faceva già male.

Secondo buco in un posto fighissimo dietro a Piazza Franco Paradais, a poche centinaia di metri da dove abbiamo girato la web serie Ritorno al cantiere; luogo incantevole con vista Brucomela e San Luca, parcheggio gratis introvabile, a pagamento trovabilissimo. Effetti collaterali: una gran stanchezza, tipo quei povery che vanno a lavorare alle 4 di mattina e tornano a casa (se ne hanno una) alle 23.

E adesso? Adesso niente, quando mi chiedono il GRINPASS glielo faccio vedere e basta. Quando mi obbligheranno a fare la terza dose la farò, poi farò anche la quarta, la quinta, fino a che tutto non tornerà uguale a prima, ma un po’ peggio.

Che poi, la normalità di prima era bella? Era normale? Pensate che c’era gente che andava in ufficio e credeva che fosse normale fare chilometri, accendere un computer (addirittura portatile) e lavorare su internet fino a sera. Vogliamo tornare a questo? Spero di no, anche se noto delle pressioni per il ritorno a questo spreco esistenziale novecentesco.

In ogni modo, tutto ‘sto delirio prima o poi finirà come ne sono finiti altri e dopo ci inventeremo altre preoccupazioni attualmente inimmaginabili, il modesto non aspetta altro. Del resto, vivere male è facile e alla portata di chiunquə, no? Buon uichend a tuttə, soprattutto a quelli che si preoccupano del futuro. Inutilmente.

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