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Afghanistan, uccisa l’attivista per i diritti delle donne Frozan Safi: è la prima nell’era dei Talebani. “Ferite da proiettile dappertutto”

A identificare il cadavere di Frozan è stata la sorella Rita, medico, nell'obitorio della città afghana di Mazar-i-Sharif, che l'ha riconosciuta dai vestiti perché il volto era "distrutto dai proiettili"
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L’attivista e docente di economia Frozan Safi è stata barbaramente uccisa a colpi di arma da fuoco in Afghanistan. Lo riferisce il quotidiano britannico Guardian, spiegando che si tratta della prima morte di un difensore dei diritti delle donne da quando i Talebani hanno ripreso il potere lo scorso agosto. Di lei si erano perse le tracce il 20 ottobre: il suo corpo, crivellato di colpi, è stato ritrovato dopo oltre 2 settimane dalla sua scomparsa.

A identificare il cadavere di Frozan è stata la sorella Rita, medico, nell’obitorio della città afghana di Mazar-i-Sharif, che l’ha riconosciuta dai vestiti perché il volto era “distrutto dai proiettili”: “C’erano ferite da proiettile dappertutto, troppe da contare, sulla testa, sul cuore, sul petto, sui reni e sulle gambe”, ha raccontato denunciando la scomparsa dell’anello di fidanzamento e della borsa.

Articolo aggiornato alle 19.58 dell’8 novembre 2021

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