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Stellantis, la Fiom non firma l’accordo sul nuovo polo produttivo di Torino: “Sancisce la chiusura della Maserati di Grugliasco”

Nell’accordo - spiegano Fim, Uilm, Fismic, Uglm e Associazione Quadri - si specifica che non ci saranno esuberi strutturali, con l’impegno aziendale a poter ricorrere solo a uscite volontarie e a ammortizzatori sociali conservativi.
Stellantis, la Fiom non firma l’accordo sul nuovo polo produttivo di Torino: “Sancisce la chiusura della Maserati di Grugliasco”
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L’accordo sul nuovo Polo produttivo non porta la firma della Fiom. Si consuma così una nuova frattura tra i sindacati di Stellantis, nata dalla fusione di Fca e Psa. “Non firmiamo un accordo che sancisce la chiusura della Maserati di Grugliasco. A Torino non ci sono solo la Carrozzeria e la Maserati, ci sono diversi settori come la Meccanica, che produce i cambi, gli impiegati degli enti centrali e l e presse e a cascata tutto l’indotto. Quindi serve un piano generale che l’azienda non ha fornito”, spiegano Simone Marinelli, coordinatore auto della Fiom nazionale ed Edi Lazzi, segretario della Fiom torinese.

Nell’accordo – spiegano Fim, Uilm, Fismic, Uglm e Associazione Quadri – si specifica che non ci saranno esuberi strutturali, con l’impegno aziendale a poter ricorrere solo a uscite volontarie e a ammortizzatori sociali conservativi. Sono previsti i necessari interventi formativi, la garanzia del mantenimento dei migliori standard ergonomici anche sulle future linee di montaggio, nonché della maturazione dei ratei mensili degli istituti differiti, cosa che permetterà di alleviare per quanto possibile l’effetto salariale negativo del ricorso alla cassa integrazione. Ai lavoratori viene anche riconosciuta la possibilità, compatibilmente alle professionalità e ai bisogno di manodopera, di lavorare presso altre unità produttive del torinese. Si tratta di un accordo importante non solo per i lavoratori coinvolti ma per l’intera città di Torino. Il confronto con Stellantis dovrà però proseguire per tutti gli altri stabilimenti italiani”.

Il piano, presentato al Mise l’11 ottobre, prevede la nascita a Mirafiori dello Stellantis Turin Manufacturing District con un unico processo di produzione per diversi modelli Maserati, in grado di integrare piattaforme, modelli e sistemi di propulsione differenti. Un centro, quindi, di competenza per l’elettrificazione del gruppo, con le piattaforme per la 500 elettrica e per i modelli Maserati. A Mirafiori saranno trasferite le attività della ex Bertone, oggi Agap – fabbrica che Fca aveva rilevato nel 2009 – e tutti i 1.100 dipendenti. Non ci saranno esuberi.

A Grugliasco, dove oggi si producono le Maserati Ghibli e Quattroporte, resterà per ora soltanto la lastratura che sarà spostata al termine del piano nel 2024. A Mirafiori i nuovi modelli Maserati arriveranno tra il 2022 e il 2024: si faranno anche le Gran Cabrio e Gran Turismo e si continuerà a produrre il suv Levante. Da gennaio del 2022 si tornerà a due turni di lavoro sulla linea della 500 elettrica e che entro l’anno sarà effettuato il trasferimento delle attività Maserati da Grugliasco a Mirafiori. Il piano per Torino è il secondo tassello dopo la nuova piattaforma annunciata prima dell’estate a Melfi per la produzione a partire dal 2024 di quattro modelli elettrici multibrand e di una linea di montaggio per le batterie.

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