Lutto per gli All Blacks e per il mondo del rugby. Nella notte fra il 18 e il 19 ottobre, il 25enne Sein Wainui, ala sinistra dei Chiefs e della nazionale neozelandese, è morto in un incidente stradale vicino alla città di Tauranga, nell’Isola del Nord della Nuova Zelanda. Secondo le ricostruzioni della polizia locale, mentre era alla guida della sua auto nella zona del Mc Laren Falls Park, il giocatore ha perso il controllo e ha centrato in pieno un albero rimanendo ucciso.

Un giorno buio per il rugby“. Così il presidente della federazione neozelandese, Mark Robinson, ha commentato l’incidente in una nota ufficiale alla Bbc. “La morte di Sean sarà sentita profondamente da tutti gli appassionati di questo sport e, in particolare, dai suoi compagni di squadra”, ha detto Robinson mentre i social venivano inondati di messaggi in ricordo dell’atleta, marito e padre di due figli. Fra i tanti, quello di Brad Weber, capitano dei Chiefs e mediano di mischia nella nazionale Maori, che su Twitter ha scritto: “Non riesco a trovare le parole per esprimere quanto faccia male. Avevo sempre detto che Sean meritava tutto ciò che otteneva perché lavorava duramente, ma questo non se lo merita. Riposa in pace fratello”. Alle sue parole hanno fatto eco quelle degli All Blacks, sempre affidate a un tweet sulla pagina ufficiale della squadra: “Abbiamo il cuore a pezzi. Sean, tu eri un’ispirazione e non sarai mai dimenticato”, hanno invece postato gli All Blacks.

Nato il 23 ottobre del 1995, Wainui avrebbe compiuto a breve 26 anni: nella sua carriera le esperienze con la squadra provinciale Bay of Plenty, poi i nel 2018 i Chiefs in Super Rugby e infine la consacrazione con i Maori All Blacks, di cui era considerato una stella in ascesa. Non a caso, nel 2013 era stato insignito del premio “Maori Colts Senior Player of the Year 2013 di North Harbour” mentre era ancora a scuola.

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