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Lodi, il segretario Omar Lamparelli espulso da Fratelli d’Italia: “Incompatibile la sua militanza in Lealtà Azione, si era già dimesso”

"Complimenti a FdI per la tempestività e velocità con cui hanno imposto al loro segretario di Lodi l'incompatibilità con il suo ruolo dentro Lealtà e Azione. Ci hanno messo 2 anni per fare questo piccolo gesto. Complimenti davvero", è stato il commento su Twitter del segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni
Lodi, il segretario Omar Lamparelli espulso da Fratelli d’Italia: “Incompatibile la sua militanza in Lealtà Azione, si era già dimesso”
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Dopo le polemiche dei giorni scorsi per la vicinanza agli ambienti di estrema destra, Fratelli d’Italia ha iniziato a passare in rassegna i suoi componenti e c’è già la prima testa che cade. È quella di Omar Lamparelli, segretario di FdI a Lodi dall’ottobre del 2019: “Fratelli d’Italia, come più volte ribadito, non accetta ambiguità fra le sue fila e a Lodi ha imposto nei giorni scorsi l’incompatibilità a Omar Lamparelli che si è dimesso ieri dal ruolo che ricopriva. Le notizie di stampa, anche questa volta, arrivano tardi e incomplete”, ha fatto sapere il partito di Giorgia Meloni tramite il responsabile dell’organizzazione, Giovanni Donzelli. Nel mirino è finita, appunto, la sua militanza in Lealtà e Azione, movimento strutturato di attivisti di estrema destra neofascista salito alla ribalta grazie all’inchiesta di Fanpage “La lobby nera” sui voti portati proprio da questo bacino alla Lega alle recenti elezioni comunali di Milano. Su sei consiglieri comunali eletti a Palazzo Marino tra le fila del Carroccio, tre sono infatti lì grazie (anche) ai voti e al sostegno diretto di Lealtà e Azione.

Per avere un’idea di chi sia Omar Lamparelli, 31 anni, basta dare un’occhiata rapida al suo profilo Facebook da cui emerge l’identikit di una persona chiaramente schierata verso l’estrema destra. Lo scorso aprile si è fatto immortalare con la maglia di Lealtà e Azione insieme ad altre tre persone per una commemorazione di Sergio Ramelli, lo studente del Fronte della Gioventù ucciso nel 1975 da un gruppo di Avanguardia operaia. Poi compare tra gli organizzatori della Festa sovranista a Lodi, a cui era presente, tra gli altri, Francesco Polacchi, fondatore della casa editrice Altaforte vicina a Casapound. “Complimenti a FdI per la tempestività e velocità con cui hanno imposto al loro segretario di Lodi l’incompatibilità con il suo ruolo dentro Lealtà e Azione. Ci hanno messo 2 anni per fare questo piccolo gesto. Complimenti davvero”, è stato il commento su Twitter del segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni.

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