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Coronavirus, negli Usa più morti di Covid nel 2021 che nei primi dieci mesi di pandemia: i dati della Johns Hopkins University

Secondo i dati della Johns Hopkins University oggi i morti di Covid-19 hanno superato la soglia delle 705mila vittime complessive, il che vuol dire che rispetto ai 352mila morti dei primi dieci mesi della pandemia, il 2021 è già l'anno più letale. Solo lo scorso mese il virus ha causato oltre 47mila decessi. Ad oggi negli Usa il numero di cittadini vaccinati con due dosi è di poco più di 186 milioni di persone, pari al 56,65% della popolazione
Coronavirus, negli Usa più morti di Covid nel 2021 che nei primi dieci mesi di pandemia: i dati della Johns Hopkins University
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Nel 2021 negli Stati Uniti la pandemia ha ucciso più del 2020. Secondo i dati della Johns Hopkins University oggi i morti di Covid-19 hanno superato la soglia delle 705mila vittime complessive, il che vuol dire che rispetto ai 352mila morti dei primi dieci mesi della pandemia, il 2021 è già l’anno più letale. Solo lo scorso mese il virus ha causato oltre 47mila decessi.

“L’impressionante bilancio delle vittime è un altro promemoria di quanto sia importante vaccinarsi”, ha detto il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. “I vaccini sono sicuri, gratuiti e facili – sottolinea Biden – e abbiamo fatto progressi straordinari nella nostra lotta contro il Covid-19 negli ultimi otto mesi grazie ai vaccini. Più di tre quarti di tutti gli americani dai 12 anni in su hanno ricevuto almeno una dose di vaccino, compreso quasi il 94% di tutti gli anziani”.

Ad oggi negli Usa il numero di cittadini vaccinati con due dosi è di poco più di 186 milioni di persone, pari al 56,65%. Ad aver ricevuto almeno una dose sono invece in oltre 215 milioni, circa il 10 per cento in più della popolazione. Quattro settimane fa, per provare a incrementare il tasso di vaccinazione, Biden aveva imposto l’obbligo per 100 milioni di lavoratori tuonando: “Siamo stati piuttosto pazienti, ora basta”.

Come evidenziato dal Corriere della Sera sulla base dei dati elaboratori da Elena Stanghellini, professoressa ordinaria di statistica all’Università di Perugia, gli Stati governati dai democratici evidenziano tassi più alti di adesione alla campagna vaccinale e incidenza di decessi per 100mila abitanti inferiore rispetto agli Stati a guida repubblicana. “I dati – aveva spiegato Stanghellini, che fa parte dell’advisory board dell’Istat per la realizzazione dell’indagine sierologica – mostrano come l’orientamento politico del governatore influisce sul numero dei decessi sia direttamente, attraverso politiche più o meno restrittive di controllo dei contagi, sia indirettamente, attraverso la maggiore o minore adesione alla campagna vaccinale”.

Sono ancora 18 gli Stati, evidenziava sempre il Corriere, che hanno tassi di vaccinazione sotto il 50%. Si tratta di Alabama, Alaska, Arkansas, Georgia, Idaho, Indiana, Louisiana, Mississippi, Missouri, Montana, North Carolina, North Dakota, Ohio, Oklahoma, South Carolina, Tennessee, West Virginia e Wyoming. Tra questi sono appena due (Louisiana e North Carolina) ad avere un governatore democratico ma, faceva notare il quotidiano milanese, alle elezioni del 2020 hanno votato per Donald Trump e sono tradizionalmente conservatori.

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