Con la faccia ricoperta di fango e le mani al cielo, Sonny Colbrelli esulta all’interno del velodromo di Roubaix: un italiano è tornato a vincere la regina delle classiche del ciclismo, nell’inferno del Nord. Oltre 250 km tra pavé e fango, da cui il campione d’Europa in carica è uscito trionfante dopo aver regolato in volata il favorito, l’olandese Mathieu van der Poel, e il belga Florian Vermeersch. Il bresciano del team Bahrain Victorious firma la 14esima vittoria dell’Italia in questa gara: l’ultima risaliva al 1999, 22 anni fa, con Andrea Tafi.

La Parigi-Roubaix versione autunnale, dopo che la corsa era rinviata nella primavera di quest’anno per via della pandemia, è diventata ancora più epica. I 258 km di percorso, 55 dei quali sul pavè, si sono trasformati in una gara a eliminazione per via del fango e delle condizioni del manto stradale. Ne esce beffato Gianni Moscon, l’altro azzurro che oggi è stato grande protagonista: in fuga da lontano, per molti chilometri ha accarezzato il sogno della vittoria in solitaria. Poi però una foratura lo ha costretto alla resa. Ne ha approfittato proprio il terzetto formato da Van der Poel, Vermeersch e Colbrelli: sono loro gli unici che hanno avuto le gambe per staccare il belga Wout Van Aert, l’altro grande favorito, e raggiungere Moscon.

Sono arrivati insieme fino al velodromo di Roubaix, tradizionale teatro delle volate che hanno fatto la storia del ciclismo. Van der Poel davanti pronto a prendersi la vittoria, Vermeersch che da outsider ha provato ad anticipare e Colbrelli che è stato il più bravo di tutti, per forza e per strategia. Una volata perfetta, come quella che solo tre settimane fa gli ha permesso di vincere il titolo di campione europeo a Trento.

“Ho attaccato ai 90 km all’arrivo, poi nel finale ho inseguito Van der Poel e ho fatto un super sprint. Ero al limite. Sono veramente contento, è un sogno, una leggenda”. Sono le prime parole di Sonny Colbrelli dopo la vittoria. “La fuga di Moscon? Lui è molto forte, è scattato ai 30 km dalla partenza, ma dietro eravamo un bel gruppo e abbiamo lavorato tutti insieme”, ha spiegato il bresciano. “Questo è il mio anno, sono davvero felice“, ha aggiunto.

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