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Leonardo DiCaprio investe in carne “coltivata”: “Così si combatte la crisi climatica”. Ecco di cosa si tratta

Il premio Oscar ha sempre reso pubblico il suo impegno concreto nella difesa dell’ambiente. E l’ambito dell’alimentazione di carne e derivati ne è uno dei settori più dannosi dagli effetti devastanti per l’equilibrio del pianeta spesso nascosti sotto il tappeto

di Davide Turrini

Leonardo DiCaprio investe in carne “coltivata” o artificiale. Il premio Oscar ha sempre reso pubblico il suo impegno concreto nella difesa dell’ambiente. E l’ambito dell’alimentazione di carne e derivati ne è uno dei settori più dannosi dagli effetti devastanti per l’equilibrio del pianeta spesso nascosti sotto il tappeto. Sono stati Aleph Farms e Mosa Meat, due aziende leader nel settore emergente della carne coltivata o artificiale, ad annunciare l’investimento da parte di DiCaprio. “Uno dei modi più efficaci per combattere la crisi climatica è trasformare il nostro sistema alimentare. Mosa Meat e Aleph Farms offrono nuovi modi per soddisfare la domanda mondiale di carne bovina, risolvendo alcuni dei problemi più pressanti dell’attuale produzione industriale di carne. Sono molto lieto di unirmi a loro come consulente e investitore, mentre si preparano a far scoprire la carne bovina coltivata ai consumatori”, ha commentato l’interprete di Titanic.

Giusto per capire di cosa stiamo parlando segnaliamo che le due aziende in cui ha investito DiCaprio hanno dimostrato la capacità di produrre la carne di manzo direttamente dalle cellule animali con la presentazione del primo hamburger coltivato da Mosa Meat nel 2013 e la prima bistecca coltivata da Aleph Farms nel 2018. I conti sono presto fatti: il consumo globale di carne è previsto in crescita del 40/70% entro l’oramai data chiave 2050. Così la carne coltivata inciderebbe nella diminuzione sia di emissioni tossiche dovute alla proliferazione di allevamenti intensivi di bovini e dell’uso di antibiotici nel nutrirli che poi ricade nel consumatore di carne; dall’altro lato si consente anche a milioni di esseri viventi di non nascere solo per sopravvivere qualche anno e poi essere abbattuti oltre alla rinaturalizzazione degli habitat dove questi animali vivrebbero almeno parzialmente in libertà. Sul mercato della carne coltivata ci sono diverse proiezioni e studi. Una di queste vorrebbe addirittura che entro il 2030 questo settore possa raggiungere 25 miliardi di dollari di ricavi.

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