Presidio del comitato promotore del Referendum sulla cannabis legale davanti al ministero della Giustizia, per chiedere al Governo “la conferma dell’esenzione al 31 ottobre” come data ultima per la consegna delle firme certificate. “La velocità della sottoscrizione online cozza con la burocrazia italiana: giovedì notte sono scadute le 48 ore a disposizione delle amministrazioni comunali per restituire i certificati elettorali richiesti via Pec dal Comitato”, hanno detto Marco Perduca, Antonella Soldo, Riccardo Magi, Leonardo Fiorentini e Franco Corleone nel corso del punto stampa con i giornalisti. “A venerdì mattina, a fronte di 545.394 certificati digitali richiesti con 37.300 email certificate inviate ai comuni (ogni PEC contiene dai 2 ai 20 nominativi) sono rientrate 28.600 email per un totale di circa 125mila certificati”. Senza questa documentazione che è stata richiesta nei tempi previsti dalla legge, “il deposito delle firme delle oltre 590mila sottoscrizioni il referendum cannabis è a rischio”, spiega Marco Perduca, presidente del comitato referendario. Gli organizzatori del Referendum rinnovano quindi l’appello, anche a nome di chi ha sottoscritto il quesito, alla ministra della Giustizia Marta Cartabia perché, come per tutti gli altri referendum in essere, il termine della consegna sia prorogato al 31 ottobre.

Articolo Precedente

Referendum cannabis, Comuni in ritardo sui certificati elettorali. Cappato: “Governo intervenga o è responsabile del sabotaggio”. Segnali da Pd e M5s

next
Articolo Successivo

Femminicidi, il magistrato Roia: “Solo il 12% delle donne uccise aveva denunciato. Sensibilizzare procure e questure”. Lamorgese: “Ora nuove misure”

next