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Caro bollette, decreto ad hoc con stanziamento di 3 miliardi: dal consiglio dei ministri il primo intervento per evitare la stangata

Sul tavolo c'è l'ipotesi di un mix di misure, differenziato tra le varie fonti di energia. Al momento, invece, non dovrebbe esserci alcuna riduzione dell’Iva, che invece potrebbe arrivare in manovra
Caro bollette, decreto ad hoc con stanziamento di 3 miliardi: dal consiglio dei ministri il primo intervento per evitare la stangata
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L’appuntamento è fissato per il consiglio dei ministri delle 16. In questa occasione arriverà, secondo quanto riferiscono fonti del governo alle agenzie di stampa, un primo intervento sugli oneri di sistema, i balzelli all’interno delle diverse tariffe nonché le voci che contribuiscono a rendere più salate le bollette delle famiglie italiane. Si parla di uno stanziamento straordinario di circa 3 miliardi di euro per far fronte agli aumenti annunciati dal ministro della Transizione economica Roberto Cingolani, ma sulle cifre non ci sono conferme ufficiali. Stesso identico discorso per il quid del provvedimento o, magari, dei provvedimenti: sul tavolo, infatti, c’è l’ipotesi di un mix di misure, differenziato tra le varie fonti di energia. Al momento, invece, non dovrebbe esserci alcuna riduzione dell’Iva, che invece potrebbe arrivare in manovra.

Non solo Italia – Di certo, quella del governo di Mario Draghi ha tutti i crismi della corsa contro il tempo per frenare lo spettro del caro bollette che scatterebbe da ottobre. Una preoccupazione che non è solo italiana. Da Bruxelles, ad esempio, arrivano le parole del commissario all’Economia Paolo Gentiloni, che chiede ai Paesi di attivare un ‘ombrello’ che aiuti a limitare i costi della transizione energetica. E i diversi governi si muovono. La Spagna ha deciso di attingere ai profitti delle società energetiche, giudicati eccessivi, provocando contraccolpi in borsa a molte utilities. La Francia, che con il nucleare avverte meno i contraccolpi del mercato, sta studiando la possibilità di ampliare i voucher, che già ora utilizzano 5,5 milioni di famiglie a basso reddito. Palazzo Chigi, come detto, punta invece ad un primo intervento per alleggerire la ‘stangata’ che potrebbe arrivare, al quale seguirebbero altri correttivi, magari nella legge finanziaria. Il tutto mentre l’Istat diffonde le rilevazioni sui prezzi ad agosto, che vedono l’inflazione salire al 2%, con le associazioni dei consumatori che fanno calcoli su quanto tutto ciò potrà pesare sulle tasche delle famiglie.

Le misure in arrivo – Per contenere il caro bolletta ci sarebbero allo studio varie possibili opzioni. Una tra queste è la sterilizzazione dell’Iva relativa all’incremento tariffario ma è difficile che questo possa arrivare già domani, proprio per le difficoltà tecniche di intervenire su una materia che richiede anche un confronto con l’Ue e le sue regole. Più facile che si intervenga sui cosiddetti oneri di sistema, cioè alcuni balzelli che sono all’interno delle tariffe, per il sostegno alle rinnovabili o per i costi del nucleare, che potrebbero essere spostati sulla fiscalità generale. Effettivamente, come hanno ricordato dalla Cgil “è tempo di cambiare a partire dalla struttura della bolletta elettrica che è gravata di costi non pertinenti, non legati all’energia, che ricadono tutti sulle famiglie. Lo Stato, in questi anni, – sostengono – ha scaricato sulle bollette elettriche tutte le sue inefficienze”. Il caro energia, del resto, è il principale imputato anche del rialzo dell’inflazione di agosto: l’Istat ha infatti spiegato oggi che a spingere i prezzi al consumo ai massimi dal gennaio 2013 sono stati per lo più i beni energetici le cui quotazioni continuano ad avere una crescita molto ampia sia per la componente regolamentata sia per quella non regolamentata.

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