Potrebbe essere concluso l’incubo dei 140 lavoratori della Gazzetta del Mezzogiorno, il quotidiano barese che ha cessato le pubblicazioni lo scorso 31 luglio. Il Tribunale fallimentare di Bari ha infatti firmato il decreto con il quale ha approvato la proposta concordataria della società “Ecologica” del gruppo Miccolis di Castellana Grotte. Dopo l’approvazione dell’assemblea dei creditori di Mediterranea, società proprietaria della testata fallita nei mesi scorsi, il tribunale ha sostanzialmente ratificato l’esito della relazione dei curatori fallimentari che ha ritenuto la proposta di Ecologica più vantaggiosa di quella presentata dalla società “Ledi” del Gruppo Ladisa che aveva ottenuto la temporanea gestione della testata nel 2020.

Determinate nella scelta tra le due offerte sarebbe stata la proposta di Ecologica di ripagare i debiti maturati con una percentuale del 50 per cento, rispetto alla quota del 36 per cento indicata da Ledi. L’esito della relazione dei curatori era stata la causa della decisione del Gruppo Ladisa di sospendere le pubblicazioni alla fine di luglio: il Gruppo ha infatti ritenuto che non sarebbe stato debitamente valorizzato l’impegno che la società ha profuso nei mesi scorsi per la prosecuzione dell’attività e che inoltre la loro offerta era decisamente più alta rispetto a quella dei concorrenti. In sostanza Ledi ritiene di aver messo sul piatto una cifra inferiore sulla singola voce delle somme da versare ai creditori, ma ci sarebbero una serie di significative altre somme che servirebbero a garantire il futuro del quotidiano.

Nei giorni scorsi, però, il tribunale ha confermato la scelta di curatori e dei creditori e ha assegnato 15 giorni per eventuali reclami, prima dell’assegnazione definitiva della testata al suo nuovo editore. A ilfattoquotidiano.it il Gruppo Ladisa ha spiegato che in questi giorni sarà valutata la regolarità della procedura per decidere se impugnare o meno il provvedimento. A questo inoltre si aggiunge la volontà del gruppo di proseguire la sua esperienza nel panorama editoriale pugliese: il Gruppo Ladisa infatti ritiene che anche se l’esperienza con la Gazzetta dovesse terminare, l’impegno nel mondo dell’editoria pugliese potrebbe continuare con un’altra testata.

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