Una blindatura con l’aggiunta di una stilettata sottotraccia ai suoi predecessori, compreso Matteo Salvini che la attacca quasi ogni giorno. La difesa di Luciana Lamorgese da parte del presidente del Consiglio Mario Draghi è chiara e senz’appello. Alla Lega che l’avversa viene giusto concesso un’apertura al confronto a tre, sempre che la ministra dell’Interno sia d’accordo. La contraerea del premier al bombardamento del Carroccio su migranti e sicurezza viene accolto con estrema freddezza dall’entourage dell’ex vicepremier, fatto di freddi numeri e supportato dall’insistenza di un incontro ritenuto “urgente” e “necessario”.

Al tavolo, i leghisti rischiano di arrivare in minoranza. Perché le parole di Draghi sono inequivocabili: “Secondo me Lamorgese ha lavorato molto bene”, è la premessa. “I numeri di quest’anno non sono spaventosi, ci sono stati anni molto peggiori”, rimarca il premier. Che poi piazza una frase sibillina, a sottolineare come la gestione dei flussi migratori sia argomento complesso e sostanzialmente mai arginato. Chiunque occupasse la poltrona più importante del Viminale: “Io non ho trovato qualcuno – ha scandito Draghi – che avesse la bacchetta magica”.

Resta la richiesta di Salvini di un faccia a faccia, un momento di confronto: “Un incontro a tre secondo me dovrebbe essere interessante, Lamorgese e Salvini possono dire i loro punti di vista, Salvini cosa non va. Soprattutto se è raffrontabile a quello che non andava 4-5 anni fa cioè prima della pandemia. Se Lamorgese vorrà si farà volentieri magari non in tv o in streming…”, spiega il presidente del Consiglio che ha anche aperto alla vaccinazione dei migranti ricevendo il plauso di M5s e Forza Italia. Parole che mandano su di giri i leghisti: “Lasciamo parlare i numeri. Tralasciando rave party abusivi, baby gang e violenze diffuse – spiegano fonti del Carroccio – Un incontro con lei e il presidente Draghi è urgente e necessario”.

Quindi i dati degli sbarchi “del 2021 (39.410), del 2020 (19.339), del 2019 quando Salvini era al Viminale (5.135) e del 2018 (20.077)”. Lo scudo di Draghi sulla ministra dell’Interno irrita anche Fratelli d’Italia, che criticando tutto il discorso di Draghi su pandemia e green pass (“surreale”) parla di “ciliegina sulla torta” per i complimenti a Lamorgese: “Assurdo – scrive Giorgia Meloni – Come Fratelli d’Italia siamo sempre più convinti che restare all’opposizione di questo governo sia la scelta migliore per difendere gli interessi degli italiani”.

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