In attesa della riunione della Bce in programma per giovedì, il ritmo di ripresa delle economie europee tende a rallentare. L’indice di fiducia dei direttori acquisti (Pmi) manifatturiero nell’area dell’euro, indagine periodica di Ihs Markit che dà il polso delle aspettative degli addetti ai lavori, ad agosto è sceso a 61,5 punti da 62,8 punti a luglio. Si tratta del livello più basso registrato negli ultimi sei mesi.

Il dato per l’Italia arriverà solo per venerdì: per ora, a trascinare l’indicatore verso il basso sono Francia e Germania. Per Parigi il Pmi manifatturiero è in calo a 57,3 da 58 della passata lettura e da 57,2 del consensus Bloomberg. Quello dei servizi è sceso a 56,4 dal precedente 56,8 rispetto al consensus Bloomberg pari a 56,3. In Germania invece il Pmi manifatturiero è sceso a sorpresa a 62,7 punti da 65,9 punti a luglio, ai minimi da sei mesi e 3 punti sotto rispetto alle stime. Pesano anche i colli di bottiglia della logistica: gli stabilimenti Volkswagen ripartiranno per esempio a rilento dopo la pausa estiva a causa della scarsità di microprocessori che ha colpito anche Toyota. L’impianto di Wolfsburg, il più grande al mondo e che impiega circa 60.000 persone, ripartirà con un solo turno presso tutte le sue linee di produzione e a orario ridotto, ha spiegato un portavoce della principale casa automobilistica europea.

In diminuzione anche l’indice Pmi manifatturiero della Gran Bretagna, che si attesta a 60,1 da 60,4 punti di luglio, toccando il livello più basso da marzo. Il calo oerò è più contenuto di quello atteso degli analisti (59,5). Si riducono anche l’indice relativo ai servizi, che scende a 55,5 da 59,6 del mese precedente, e il Pmi composito, che si attesta a 55,3 punti (da 59,2).

Il rallentamento dell’indice manifatturiero non riguarda solo la Ue: si registrano diminuzioni anche in Australia (51,7 punti ad agosto contro i 56,9 punti precedenti) e Giappone (52,4 punti, in calo rispetto ai 53 punti precedenti). Siamo comunque al di sopra dei 50 punti, linea di demarcazione tra fase di contrazione dell’attività economica – valori al di sotto – e di espansione – valori al di sopra.

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