Altra impresa è quella compiuta da Jadav Payeng, contadino dell’Isola di Majuli, nello stato indiano di Assam, dove la siccità estiva si alterna alle inondazioni della stagione delle piogge. Per questo, negli anni ’80, il Dipartimento delle Foreste indiano avviò un progetto che prevedeva la piantagione di 200 ettari nel distretto di Jorhat, nei pressi del fiume Brahmaputra. Payeng era uno degli operai ma, anche dopo l’interruzione del progetto, continuò a piantare. Prima i semi di bambù e poi diverse varietà di piante. Così, in quell’area prima coperta da sabbia, sono arrivati anche gli animali. Oggi nella riserva Molai, 550 ettari di foresta, ci sono tigri del Bengala, elefanti, rinoceronti, cervi, conigli, scimmie e diverse specie di uccelli, anche avvoltoi.

Articolo Precedente

Spagna, la speculazione edilizia rincara la dose a Benidorm: una torre di 47 piani è la nuova icona del kitsch

next
Articolo Successivo

Rifiuti Roma, la discarica di Albano Laziale ha riaperto. Primo veicolo fermato dalle proteste

next