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Haiti, Joseph Lambert è il nuovo presidente ad interim. Usa: “Inviamo gli investigatori Fbi nel Paese”

Resta invece confusa la situazione del premier ad interim: il neurochirurgo Ariel Henry, nominato da Moise, avrebbe dovuto prestare giuramento mercoledì ma non lo ha fatto a causa dell’agguato teso al presidente. E Claude Joseph, ministro degli Esteri ed ex premier ad interim cui doveva succedere Henry, si è di fatto attribuito l’incarico di capo del governo ad interim facente funzioni e nei giorni scorsi ha pronunciato interventi, tenuto contatti con altri Paesi e firmato decreti
Haiti, Joseph Lambert è il nuovo presidente ad interim. Usa: “Inviamo gli investigatori Fbi nel Paese”
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Mentre sono in corso le indagini per capire movente e mandanti dell’omicidio del presidente di Haiti Jovenel Moise, ucciso il 7 luglio nella sua residenza da un commando armato formato da elementi colombiani e anche due cittadini americani di origine haitiana, Joseph Lambert, leader del Senato di Haiti, è stato scelto dai parlamentari come presidente ad interim del Paese.

Ad annunciare la decisione della Camera alta di Port-au-Prince è stato lo stesso Lambert, spiegando che dei dieci senatori che ancora siedono nell’aula originariamente composta da trenta seggi, in otto hanno votato per lui, mentre due si sono astenuti “solo perché non si trovano nel Paese”. Un numero così basso di votanti è legato al fatto che i mandati della maggior parte dei legislatori haitiani scadevano nel gennaio 2020 e i loro seggi sono rimasti vacanti a causa della cancellazione delle elezioni generali di ottobre 2019. Nessun deputato ancora in carica siede alla Camera bassa, ad esempio. Lambert ha comunque espresso la sua “umile gratitudine” alle istituzioni politiche che gli hanno dato appoggio e ha manifestato l’intenzione di favorire una transizione democratica del potere nel Paese.

Resta invece confusa la situazione del premier ad interim: il neurochirurgo Ariel Henry, nominato da Moise, avrebbe dovuto prestare giuramento mercoledì ma non lo ha fatto a causa dell’agguato teso al presidente. E Claude Joseph, ministro degli Esteri ed ex premier ad interim cui doveva succedere Henry, si è di fatto attribuito l’incarico di capo del governo ad interim facente funzioni e nei giorni scorsi ha pronunciato interventi, tenuto contatti con altri Paesi e firmato decreti.

Intanto, gli Stati Uniti hanno assicurato un supporto al governo haitiano dal punto di vista investigativo, ma non hanno confermato che sul posto verranno inviati anche militari, come chiesto invece da Port-au-Prince. Sia il Pentagono che il Dipartimento di Stato Usa hanno infatti comunicato che saranno inviati sul posto agenti dell’Fbi e altri esperti investigativi e di aver ricevuto una richiesta di “assistenza nella sicurezza e nelle indagini”. Anche la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, ha già assicurato che personale Fbi di alto livello e altri funzionari saranno inviati sul posto il più presto possibile. Quanto alle Nazioni Unite, l’altro destinatario della richiesta haitiana di invio truppe, finora non c’è stata risposta. Una fonte diplomatica interpellata da France Presse ha tuttavia precisato che per accontentare la richiesta è necessario approvare una mozione specifica.

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