La Volkswagen dovrà risarcire i clienti italiani colpiti dal Dieselgate. A 5 anni dallo scoppio dello scandalo sui motori diesel “truccati”, infatti, la class action avviata nel 2017 da Altroconsumo in Italia e portata avanti anche dal network europeo Euroconsumers ( Test-Achats in Belgio, OCU in Spagna, DECO Proteste in Portogallo) ha salutato oggi una sentenza positiva per gli oltre 63 mila connazionali coinvolti.

L’azienda tedesca è stata infatti ritenuta responsabile di pratica commerciale scorretta. Ovvero, nello specifico, di aver installato sui propulsori EA189 un software vietato che consentisse di abbattere le emissioni di ossido di azoto nel corso dei test per l’omologazione.

Dunque Volkswagen dovrà risarcire a ciascuno dei clienti danni patrimoniali e non patrimoniali per un totale di 3.300 euro oltre interessi, cifra dimezzata per chi ha acquistato un’auto usata o l’ha rivenduta nel periodo compreso tra agosto 2009 e settembre 2015.

Il conto per l’azienda è di circa 208 milioni di euro, a cui dovranno essere sommate le spese legali e di pubblicità. E chi ha diritto al risarcimento verrà contattato nei prossimi giorni dalla stessa associazione, che esulta: “Come Altroconsumo abbiamo fortemente creduto a quest’azione di classe che è riuscita a mettere insieme più di 70 mila persone in Italia. Quasi il 90% di loro è stata ammessa dal tribunale nella classe, ed ora, nonostante tutte le difficoltà, la complessità e la lunghezza del procedimento, potranno ricevere il giusto rimborso da Volkswagen. Dopo i consumatori americani, tedeschi e spagnoli, e dopo 5 anni di attesa, finalmente è giunto il momento anche per gli italiani di ottenere giustizia”, ha fatto sapere per bocca del suo responsabile relazioni esterne Federico Cavallo.

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