La variante Delta continua a preoccupare per la sua diffusività, ma la campagna vaccinale ha certamente mitigato gli effetti nei paesi dove l’immunizzazione è diventata una priorità. In Gran Bretagna “per la prima volta, ad un aumento di tamponi positivi non corrisponde un aumento di ospedalizzazioni e decessi. In questo caso, l’ingresso della variante Delta non sarebbe neanche stata notata se non fosse per il milioncino di tamponi giornalieri che si eseguono da quelle parti. Inutile dire che la vaccinazione è stato l’unico elemento di cambiamento fra questa e le fasi precedenti” scrive l’epidemiologo Pierluigi Lopalco, assessore alla Sanità della Regione Puglia, su Facebook. Nel post lo scienziato prestato alla politica in ottica anti Covid spiega spiega cosa sta avvenendo Oltremanica e che cosa potrà avvenire in Italia con il dilagare della mutazione ex indiana che è il 60% più trasmissibile della variante Alpha (inglese).

“Per capire cosa può succedere nel prossimo futuro in Italia in seguito all’ingresso della variante Delta – scrive – proviamo ad osservare cosa sia successo in Gran Bretagna, il Paese a noi più vicino che ha avuto maggiore esperienza con quella variante. Il Regno Unito è certamente il Paese che meglio di altri ha documentato la pandemia, avendo maggiori capacità di testing e più esperienza epidemiologica rispetto alla media europea. Dai dati raccolti fin dall’inizio è evidente come la pandemia si sia sviluppata in due grandi ondate“, ma “la situazione più interessante è quella attuale dove, per la prima volta, ad un aumento di tamponi positivi non corrisponde un aumento di ospedalizzazioni e decessi”. Certo è che i contagi crescono e i nuovi positivi sono per lo più giovani non vaccinati oppure vaccinati con una sola dose. Ed è per questo che Londra ha anche valutato di anticipare i richiami delle seconde dosi i cui tempi erano stati dilatati per fornire al maggior numero possibile di persone una dose di vaccino.

“Un aumento di circolazione virale non accompagnata ad una ondata pandemica – spiega – vuol dire una cosa sola: il virus diventa endemico. Si arriva cioè a quella famosa convivenza semi-pacifica con il virus che tutti agogniamo“. Quindi, “bisogna, spingere sempre di più a coprire con due dosi di vaccino la popolazione a rischio – Solo così a fronte di un aumento di circolazione virale non assisteremo più ad ondate pandemiche. E se la variante delta prenderà il sopravvento sulle altre varianti, questo rientrerà nella dinamica ecologica naturale di un virus che diventa endemico. In questo caso il virus provocherà ondate epidemiche stagionali che si tradurranno per la stragrande maggioranza di casi in forme simil-influenzali. A patto che la popolazione a rischio di malattia grave sia correttamente vaccinata”.

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