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La Francia torna a casa: gli Europei non hanno più padroni designati. E l’era Deschamps è al capolinea, Zidane in pole come nuovo ct

La Svizzera fa il colpaccio nell'ottavo di finale contro i campioni del mondo, sbatte fuori la squadra di Didier Deschamps ai rigori e nei quarti affronterà la Spagna. A Bucarest i tempi regolamentari finiscono con un 3-3 pirotecnico, ricco di colpi di scena e colpi del ko mancati. Dal dischetto decisivo l'errore di Mbappé
La Francia torna a casa: gli Europei non hanno più padroni designati. E l’era Deschamps è al capolinea, Zidane in pole come nuovo ct
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Adieu alla prima classe. La Francia esce di scena e adesso l’Europeo non ha più padroni designati. La Svizzera fa il colpaccio nell’ottavo di finale contro i campioni del mondo, sbatte fuori la squadra di Didier Deschamps ai rigori e nei quarti affronterà la Spagna. A Bucarest i tempi regolamentari finiscono con un 3-3 pirotecnico, ricco di colpi di scena e colpi del ko mancati: la Francia va sotto, trafitta da Seferovic, raddrizza la gara nella ripresa – dopo l’errore su rigore di Rodriguez – con la doppietta di Benzema e la magia di Pogba, ma gli elvetici negli ultimi dieci minuti si rimettono in piedi ancora con Seferovic e Gavranovic. E se la Svizzera dal dischetto è perfetta, i galletti vengono traditi da Mbappé, quinto rigorista e autore dell’errore decisivo. Che sancisce verosimilmente la fine dell’era Deschamps (Zinedine Zidane è senza panchina…) e riapre i giochi di un Europeo senza certezze e senza una reale favorita.

Fin dai primi minuti appare chiaro che la serata per la Francia sarà complicata. Ancor prima della zuccata precisa di Seferovic, che sovrasta Langlet e spaventa davvero i campioni del mondo in carica, costretti a inseguire già dopo un quarto d’ora. Lo schiaffo subito non sveglia dal torpore Mbappè e compagni, che continuano a faticare a creare grattacapi dalle parti di Sommer. I tre tenori Griezmann-Mbappè-Benzema si intendono poco, anche perché ricevono pochi rifornimenti.

Nella ripresa Deschamps tenta subito di dare la scossa, inserendo Coman al posto di Lenglet, per una Francia a trazione anteriore con ben quattro punte contemporaneamente in campo. I bleus guadagnano da centrocampo in su ma dietro traballano pericolosamente. E al 10′ Pavard in scivolata stende Zuber, contatto che non sfugge al Var. Dal dischetto Ricardo Rodriguez può scavare un solco, ma Lloris si supera respingendo la conclusione rasoterra, ma non troppo angolata, del terzino del Torino.

È una scossa per la Francia, che in 3 minuti ribalta tutto con Benzema. Prima l’attaccante del Real Madrid pareggia superando il portiere in uscita dopo aver superato il suo marcatore con uno splendido controllo. Quindi, neanche 180 secondi dopo, insacca di testa a porta sguarnita finalizzando una splendida triangolazione tra Griezmann e Mbappé. La Svizzera è alle corde, fisicamente e mentalmente. E i campioni del mondo non hanno pietà, perché Pogba a un quarto d’ora dalla fine pesca il jolly con uno splendido tiro a giro da fuori area. Tutto facile, tutto bello. Pure troppo. Perché la Svizzera si rimette a pigiare sull’acceleratore e con Seferovic (di testa) e Gavranovic (bella ripartenza) pareggia i conti. La Francia si risveglia dall’incubo e per poco non evita i trenta minuti extra. Ma il tiro a giro di Coman si spegne sulla traversa.

Ai supplementari la Svizzera abbassa il baricentro e cerca di gestire il risultato. La Francia attacca a testa bassa, inevitabilmente. Coman, il più fresco, è il più pericoloso: da una sua iniziativa Pavard esalta ancora Sommer. Nel secondo tempo le migliori occasioni capitano sui piedi di Mbappé, poco lucido. E decisivo in negativo nella lotteria dagli undici metri che fa volare la Svizzera ai quarti. La Francia torna a casa, tradita dal proprio uomo copertina e dai propri singoli, eccellenti a livello personale ma non nel collettivo.

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