Trentaquattro nuovi alabardieri della famosa Guardia Svizzera Pontificia giurano fedeltà a Papa Francesco nel giorno dell’anniversario dell'”esercito più piccolo del mondo“. La cerimonia del giuramento delle nuove guardie svizzere si svolge tradizionalmente il 6 maggio, data dell’anniversario dell’eroica morte di 144 soldati in difesa di papa Clemente VII durante il sacco di Roma subito da parte dell’esercito di Carlo V nel 1527.

“Giuro di servire fedelmente, lealmente e onorevolmente il Pontefice regnante e i suoi legittimi successori, di dedicarmi a loro con tutte le forze, sacrificando, se necessario, anche la mia vita in loro difesa”, hanno detto una dopo l’altra le 34 reclute, ciascuna nella propria lingua (23 in tedesco, otto in francese, due in italiano e una in romancio). “Assumo gli stessi doveri nei confronti del Collegio Cardinalizio durante la vacanza della Sede Apostolica – dice ancora la formula del Giuramento -. Prometto anche al Comandante e agli altri Superiori rispetto, fedeltà e obbedienza. Così giuro, che Dio e nostri Santi Patroni mi assistano”. Le guardie, radunate nel Cortile di San Damaso del Palazzo Apostolico vaticano, indossavano la “Gran Gala”, l’uniforme con armatura, che viene indossata per la benedizione papale “Urbi et Orbi”, a Natale e Pasqua. Il solenne giuramento sulla bandiera del Corpo è stato prestato alla presenza di monsignor Edgar Pena Parra, sostituto della Segreteria di Stato. A causa della situazione sanitaria, il numero di ospiti era ridotto al minimo né era presente un cantone ospite.
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