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Astrazeneca, la mossa della Regione Lazio: “Vaccino anche agli under 60 ma su base volontaria”

"Quando avremo esaurito le classi di età over 60 - dice l'assessore alla Salute, Alessio D'Amato- daremo su base volontaria AstraZeneca anche a chi è più giovane. Non possiamo certo rischiare, in una pandemia per la quale in Italia muoiono ogni giorno 400-500 persone, di lasciare nei frigoriferi i vaccini"
Astrazeneca, la mossa della Regione Lazio: “Vaccino anche agli under 60 ma su base volontaria”
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Dopo aver dovuto smentire la notizia falsa sulla sospensione della somministrazione del vaccino Astrazeneca e aver registrato un un 10% di rinunce al composto sviluppato dai ricercatori di Oxford, la Regione Lazio ipotizza di somministrare le dosi anche anche agli under 60, a partire dai cinquantenni, ma su base volontaria e solo quando saranno stati vaccinate le classi di età superiori. Il vaccino è sotto sorveglianza scientifica ed è limitato nell’uso alla popolazione più giovane per i rari casi di trombosi che sono stati registrati. In Italia sono stati undici i casi segnalati all’Aifa di cui quattro mortali.

I ricercatori di diversi paesi, soprattutto in Germania, hanno scoperto che la somministrazione del vaccino innesca una risposta con la produzione di anticorpi contro un normale componente del nostro organismo, una proteina prodotta dalle piastrine che si chiama Fp4. Questi anticorpi insoliti e reativi si legano a Fp4, attivano le piastrine provocando una catena di eventi che portano alla trombosi.

La raccomandazione di Aifa suggerisce di non utilizzare AstraZeneca negli under 60. “Quando avremo esaurito le classi di età over 60 – dice l’assessore alla Salute, Alessio D’Amato a Il Messaggero – daremo su base volontaria AstraZeneca anche a chi è più giovane. Non possiamo certo rischiare, in una pandemia per la quale in Italia muoiono ogni giorno 400-500 persone, di lasciare nei frigoriferi i vaccini“. Secondo quanto riporta l’agenzia Lapresse, che cita la testimonianza di una operatrice di 45 anni, il vaccino viene in questi giorni offerto, come prima possibilità, ad una serie di operatori sanitari under 60 ancora non vaccinati. Le convocazioni arrivano via mail, con data dell’appuntamento per la somministrazione. Ci si presenta all’appuntamento e si viene a sapere che il vaccino per ora è solo AstraZeneca, l’unico somministrato. Se lo si rifiuta si torna a casa senza dose e senza sapere quando si verrà richiamati per fare un altro vaccino.

Comunque le rinunce nel Lazio hanno una percentuale più bassa che altrove. “C’è stato un problema di comunicazione sul vaccino AstraZeneca e ne paghiamo le conseguenze, ma siamo sicuramente sotto il 10% di rinunce. E la campagna vaccinale nel Lazio non ne risente, perché sta andando molto bene. Ora con questo vaccino ci concentriamo sugli over 60, secondo le indicazioni di Ema e Aifa. Speriamo arrivi presto l’onda lunga delle milioni di dosi per l’Italia, in modo da accorciare i tempi e immunizzare tutta la popolazione più a rischio – dice all’Adnkronos Salute Roberto Ieraci, referente scientifico per le vaccinazioni dell’Unità di crisi Covid-19 della Regione Lazio e dell’Asl Roma 1 – Chi non è vaccinato non è protetto contro la malattia da Covid. E questo importante messaggio va veicolato sempre: i cittadini devono capire l’importanza della protezione contro questa malattia infettiva e seguire le indicazione che arrivano dalle istituzioni scientifiche. Nel Lazio i cittadini rispondono bene e puntiamo ad accelerare ancora di più, se arriveranno le dosi necessarie”.

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