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L’Ispettorato del lavoro respinge i ricorsi delle piattaforme di food delivery: “I rider non sono autonomi. Assumerli con tutte le garanzie”

Glovo-Foodinho, Just Eat, Uber e Deliveroo avevano contestato i verbali amministrativi nei quali era stato indicato che le posizioni di oltre 60mila ciclofattorini in totale vanno regolarizzate. Nel frattempo Just Eat ha accettato di applicare a 4mila ciclofattorini il contratto nazionale della logistica
L’Ispettorato del lavoro respinge i ricorsi delle piattaforme di food delivery: “I rider non sono autonomi. Assumerli con tutte le garanzie”
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La Direzione dell’Ispettorato del Lavoro di Milano-Lodi ha respinto i ricorsi gerarchici presentati nelle scorse settimane dalle piattaforme di delivery finite al centro dell’inchiesta ‘pilota’ della Procura di Milano sulle condizioni di lavoro e di sicurezza dei rider. Glovo-Foodinho, Just Eat, Uber e Deliveroo avevano contestato i verbali amministrativi notificati dall’Ispettorato nei quali era stato indicato che le posizioni di oltre 60mila ciclofattorini in totale vanno regolarizzate, da lavoratori autonomi a “coordinati e continuativi”, con tutte le garanzie dei subordinati.

Con le ispezioni, si legge nel provvedimento, è stata “correttamente” disposta “la corresponsione ai lavoratori per tutto il periodo lavorato in relazione alle mansioni effettivamente svolte così per come accertate, le retribuzioni previste” dal contratto collettivo nazionale della logistica e del trasporto merci. Contratto che nel frattempo Just Eat ha accettato di applicare a 4mila ciclofattorini.

Si ribadisce nella decisione che i rider, per le loro mansioni, sono lavoratori “eterodiretti“, e non collaboratori occasionali, e dunque i ricorsi sono stati dichiarati “palesemente” infondati.

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