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Coronavirus, la Pasqua è in zona rossa ma si può andare all’estero. Federalberghi attacca: “Una presa in giro, così si ammazza il turismo”

La lista di Paesi verso i quali è possibile muoversi, come noto da tempo, è lunga e ricca di mete appetibili vista la primavera. Si va dal Belgio alla Danimarca, dalla Grecia ai Paesi Bassi e ancora Portogallo, Spagna, Svezia e altre decine. Al rientro basta un tampone negativo eseguito massimo 72 ore prima. Bocca (Federalberghi): "Da un lato, chiudiamo gli italiani in casa, ma poi li facciamo andare in tutto il mondo"
Coronavirus, la Pasqua è in zona rossa ma si può andare all’estero. Federalberghi attacca: “Una presa in giro, così si ammazza il turismo”
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Impossibile uscire dal proprio Comune in zona arancione e dalla propria abitazione in zona rossa, ma ci si può muovere tra le Regioni per raggiungere un aeroporto e volare all’estero in vacanza per Pasqua. Con il turismo sostanzialmente azzerato in Italia, esplode la polemica di fronte a una nota del Viminale, riportata dal Corriere della Sera, che spiega come “sono giustificati gli spostamenti finalizzati a raggiungere il luogo di partenza di questo tipo di viaggi che, in quanto generalmente consentiti, non possono subire compressioni o limitazioni al proprio svolgimento”. Insomma, circolazione libera ma sempre “muniti di autocertificazione”.

E la lista di Paesi verso i quali è possibile muoversi, come noto da tempo, è lunga e ricca di mete appetibili vista la primavera. Si va dal Belgio alla Danimarca, dalla Grecia ai Paesi Bassi e ancora Portogallo, Spagna, Svezia e altre decine. Per fare rientro è obbligatorio il tampone negativo eseguito massimo 72 ore prima, mentre al ritorno da altre mete – Austria, Regno Unito e Stati Uniti – esiste l’obbligo della quarantena fiduciaria per 14 giorni. Come già accaduto per i tedeschi e i francesi, che possono volare verso la Spagna dove le regole anti-Covid in questo momento sono molto meno rigide, adesso scoppia la polemica anche in Italia.

La Spagna è infatti diventata per molti turisti la meta privilegiata per evadere dalle restrizioni locali. Il governo ha lasciato alle comunità autonome la possibilità di decidere sulla chiusura dei confini regionali, ma permette l’arrivo degli stranieri dal resto dell’Unione Europea. Questo ha creato quello che alcuni giornali iberici definiscono un “paradosso”: agli spagnoli è vietato spostarsi tra le regioni, mentre i turisti possono scegliere una destinazione e approfittare dei servizi di alcune località dove le misure di contenimento sono più blande che in patria.

“Non mi posso muovere dal mio Comune, ma posso volare alle Canarie: è assurdo, mentre l’85% degli alberghi italiani è costretto a restare chiuso”, attacca Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, dalle pagine del Corriere della Sera. “Gli imprenditori si sentono presi in giro – sottolinea – Se ci sono delle regole da rispettare si rispettano, ma poi se queste valgono solo per alcuni, non possiamo accettarlo. Da un lato, chiudiamo gli italiani in casa, ma poi li facciamo andare in tutto il mondo: così si ammazza il turismo italiano. Sembra che la mano destra non sappia cosa fa la sinistra”.

“Quando abbiamo visto la zona rossa per Pasqua, pensavamo che almeno per l’estero ci fosse la quarantena, invece basta un tampone – prosegue Bocca – E gli altri Paesi ne approfittano. Sembra che la Spagna ci dica ‘venite da noi’, così come la Grecia dove da mesi si stanno organizzando per l’estate”. Sulle vacanze italiane invece nessuna certezza. “Come saranno? Non lo sappiamo ancora, siamo ancora appesi alle zone colorate e non sappiamo come organizzarci, non c’è alcuna prospettiva. Stiamo regalando turisti all’estero”.

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