Il passaporto sanitario europeo sarà disponibile da metà giugno e il meccanismo sarà “armonizzato” in tutti i Paesi dell’Unione. Lo ha annunciato il commissario europeo al mercato interno e capo della task force sui vaccini Thierry Breton, intervistato da Rtl, Le Figaro e Lci. Breton ha anche mostrato in diretta il certificato a cui l’Ue sta pensando per una riapertura in sicurezza. in attesa di un’immunità di gregge che, secondo il commissario, potrebbe arrivare entro luglio. Il Parlamento europeo, ha aggiunto il presidente David Sassoli a Mezz’Ora in più su Rai 3, “lo voterà il 26 aprile” e “anche noi come Breton pensiamo che a giugno sarà uno strumento per riaprire le attività, consentire agli anziani vaccinati di tornare a una vita normale”.

“Ci sarà una versione per lo smartphone e una versione di carta”, ha spiegato tenendo tra le mani il foglio, giallo e bianco, in cui si vedeva un QR Code. “Conterrà la data di nascita, il numero di passaporto, il certificato con il QR Code e l’informazione se si è stati vaccinati, che tipo di vaccino si è ricevuto e se si hanno degli anticorpi”, ha detto Breton precisando che “per chi non avrà il vaccino sarà indicato l’esito del tampone molecolare”.

Breton ha sottolineato che si tratterà di un documento “armonizzato”, dunque “uguale dappertutto” in Ue e “coperto dalla regolamentazione generale dei dati personali”. Quando gli è stato chiesto se sarà facoltativo o obbligatorio ha risposto che potrà farlo chi vuole e, quanto a chi non sarà vaccinato, ha dichiarato: “Non significa che non accetteremo tutti, ci saranno comunque i test antigenici”.

Questo documento può essere richiesto per prendere un aereo, partecipare a un “evento importante” o entrare in un luogo pubblico, ma non è obbligatorio, ha precisato. L’obiettivo è quello di “ritrovare la capacità di convivere senza essere un rischio” e “avere la capacità di riaprire” le attività.

“Bisogna organizzarsi molto rapidamente”, ha concluso spiegando che a suo avviso in Europa c’è “la capacità di produrre e fornire le dosi del vaccino necessarie a raggiungere l’immunità collettiva” a Sars-Cov-2 a metà luglio. Si sta aprendo una nuova fase della lotta contro la pandemia, ha affermato Breton, sostenendo che dopo un periodo di adattamento, la produzione industriale di vaccini sembra ora procedere senza intoppi. Un sistema, ha sottolineato Sassoli, che “va messo a regime perché ovviamente ci sono forti ritardi, dobbiamo mettere a punto la catena degli approvvigionamenti”.

Il commissario europeo ha quindi affermato con “certezza” che “360 milioni di dosi” del vaccino anti Covid saranno consegnate in Europa alla fine del terzo trimestre, oltre 420 milioni a metà luglio. Numeri “necessari per iniziare a parlare di questa immunità collettiva”. Una previsione che ha spinto il commissario a dire che la prossima estate dovrebbe “essere simile a quella dell’anno scorso” grazie alle campagne vaccinali in corso nell’Unione europea.

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