La Campania comprerà il vaccino russo Sputnik V. Il composto, sviluppato dal centro Gamaleya di Mosca e registrato già da agosto 2020, da mesi è al centro di un dibattitto sull’efficacia. Anche se i dati pubblicati dalla rivista The Lancet dicono che è sicuro e ha una efficacia superiore al 90%. Nelle ultime settimane il fondo russo che commercializza il vaccino, che è sottoposto alla rolling review di Ema e potrebbe essere approvato a fine aprile. ha incontrato possibili partner per la produzione e nei giorni scorsi sono stati avviate trattative in Italia, Germania, Francia e Spagna. La mossa della Campania di Vincenzo De Luca sembra imitare quello che la Gran Bretagna ha fatto con Astrazeneca, opzionare il vaccino e averne in quantità necessaria al bisogno. Anche perché il contratto sarà finalizzato solo quando l’Agenzia europea del farmaco, che ha ha programmato una missione per ispezionare i siti di produzione, avrà dato il via libera.

A portare avanti le trattative in queste settimane è stata la Soresa, società per azioni partecipata regionale che elabora e gestisce per conto della Regione le operazioni di carattere patrimoniale, economico e finanziario in ambito sanitario, che sta gestendo anche le prenotazioni per le vaccinazioni. La Regione ha chiesto a Soresa “di acquisire, con la massima tempestività consentita dalla vigente normativa, la disponibilità da parte di società farmaceutiche che abbiano prodotto vaccini anti Covid, già autorizzati ovvero in corso di autorizzazione presso l’Ema e/o l’Aifa e già in corso di somministrazione, in Italia ovvero in altri Paesi, europei o extraeuropei”, Soresa, sussistendo le condizioni di cui alle procedure negoziate senza bando previste dal Codice dei contratti, ha avviato una consultazione con undici operatori economici risultanti allo stato potenziali produttori del vaccino, invitandoli a manifestare la disponibilità a fornire il loro vaccino alle condizioni rappresentate dalla Regione Campania. Il riscontro alla richiesta è stato trasmesso da un solo operatore economico che ha manifestato la disponibilità alla fornitura di un vaccino anti Covid-19. Si tratta di Humane Vaccine, rappresentata da Rdfi Corporate Center Limited Liability Company, fondo russo, con la quale Soresa ha poi chiuso l’accordo per la fornitura delle dosi. Adesso bisognerà – come si evince dalla determina – dare atto che, tenuto conto delle ragioni di urgenza, si proceda alla sottoscrizione immediata del contratto la cui efficacia resta sospensivamente condizionata al conseguimento delle autorizzazioni da parte degli enti regolatori (Ema/Aifa), e alla verifica positiva del possesso dei requisiti per procedere alle somministrazioni.

Il primo paese a prendere in considerazione l’ipotesi di utilizzare il vaccino russo era stato la Germania. La cancelliera Angela Merkel ne aveva parlato già a febbraio e da Berlino è stata avanzata anche l’ipotesi di seguire una via tedesca alla all’approvazione. L’Italia è tra i paesi che non solo pensa a comprare e produrre il vaccino ma anche a fare alcuni test in collaborazione proprio con gli scienziati russi. E in questo senso partirà una sperimentazione del vaccino da parte dell’Istituto Spallanzani. Lo studio clinico condotto in tandem con i ricercatori russi del Gamaleya, che verranno a Roma, permetterà di capire se lo Sputnik V sarà in grado di produrre anticorpi anche per le varianti del virus. Un’altra ipotesi di studio è quella di indagare se lo Sputnik possa essere una valida opzione per vaccinare chi, in gruppi particolari della popolazione, abbia una risposta immunitaria minore. Due giorni fa su Sputnik era intervenuto anche il ministro della Salute, Roberto Speranza: “Credo che noi abbiamo bisogno di tutti i vaccini purché siano efficaci e sicuri e a dirlo devono essere le agenzie regolatorie Ue e italiana. Quindi non dobbiamo avere pregiudizi perché non avrebbe senso. Se l’Ema dice che è sicuro a me va bene un vaccino sia che sia americano, europeo o russo”. Intanto lo Sputnik e il vaccino di Oxford-Astrazeneca sono al centro di una sperimentazione in cui sono combinati. I risultati intermedi delle prove della combinazione dovrebbero essere disponibili tra due mesi.

“Prendo atto che il Governo italiano, non dicendo nulla, conferma che tutte le regioni posso comprare in autonomia i vaccini” dice il Presidente del Veneto Luca Zaia rispondendo ad una domanda sull’uso del vaccino russo Sputnik. “La storiella dell’Europa che li compra e li dà all’Italia è una farsa. Hanno rotto le palle a me per niente quando noi abbiamo cercato i vaccini” aggiunge il governatore leghista che nelle settimane scorse aveva cercato di comprare i vaccini.

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