La nave cargo israeliana è stata colpita nel Mar Arabico, tra l’India e l’Iran. Ma se la tv israeliana Canale 12 – secondo cui il mezzo ha riportato danni – dichiara che l’imbarcazione è stata colpita da un missile iraniano, da Teheran l’agenzia Tasnim, vicina ai Pasdaran, afferma che si tratta di parole prive di fondamento e senza alcuna prova.

“Come prevedibile, i media sionisti hanno affermato, senza fornire alcuna prova, che la nave, diretta in India dalla Tanzania, è stata colpita dall’Iran”, scrive l’agenzia iraniana. “Circa un mese fa, dopo che una nave sionista è esplosa nel mare di Oman, il ministro israeliano della guerra ha sostenuto che l’Iran fosse coinvolto nell’esplosione, senza fornire alcuna prova e solo con il pretesto che l’esplosione era avvenuta sulla nave di una compagnia sionista in acque territoriali iraniane”, aggiunge Tasnim. Canale 12 ha inoltre riferito che l’attacco è stato trasmesso alle forze di sicurezza israeliane e ai proprietari dell’azienda nautica di base a Haifa. La nave continuerà il suo viaggio verso l’India dove saranno esaminati i danni.

Sull’episodio è intervenuto anche il ministro della Difesa israeliano Benny Gantz, che all’emittente Kan non ha attribuito la responsabilità di quanto accaduto all’Iran, ma ha detto: “Dobbiamo indagare, ma sappiamo per certo che l’Iran cerca di colpire le infrastrutture e i cittadini israeliani”. Gantz ha sottolineato che la nave si trovava vicino all’Iran al momento dell’incidente e ciò solleva sospetti verso Teheran.

Per ora non ci sono commenti ufficiali da entrambe le parti. Fatto sta che fatti analoghi si ripetono sempre più di frequente e si sommano a quelli nei cieli e in territorio della Siria contro forze vicine all’Iran e nei confronti degli Hezbollah libanesi alleati degli ayatollah. Non è un caso che giorni fa il ministero israeliano dei trasporti e l’Ente nazionale per la navigazione abbiano consigliato a tutte le navi in procinto di attraversare il Mar Arabico, il Golfo di Oman ed il Golfo Persico di elevare le misure di sicurezza, di ricorrere ad una accresciuta cautela e di variare per quanto possibile la routine delle rotte.

Alla fine di febbraio scorso a sud dello Stretto di Hormuz, la nave di proprietà israeliana Helios Ray è stata vittima di un’esplosione che aveva provocato danni. In quella occasione il premier Benyamin Netanyahu ha denunciato l’episodio accusando direttamente Teheran – che ha respinto tutto – e il capo di stato maggiore Aviv Kochavi ha avvisato che l’esercito israeliano avrebbe agito “contro minacce vicine e lontane”. Haaretz, riprendendo anche un articolo del Wall Street Journal, ha di recente rivelato che negli ultimi anni decine di sabotaggi sono stati compiuti da agenti israeliani in petroliere iraniane impegnate nel contrabbando di greggio verso la Siria. Secondo Haaretz, quegli attacchi hanno inferto un duro colpo ai finanziamenti iraniani destinati al potenziamento militare degli Hezbollah.

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