Cultura

Lo Scaffale dei Libri, la nostra rubrica settimanale: diamo i voti a La seduta spiritica, Le cose possono cambiare, Il paradiso per sottrazione

di Davide Turrini e Ilaria Mauri

LA SEDUTA SPIRITICA - 3/3

2 aprile 1978. In pieno sequestro Aldo Moro a casa di Alberto Clò, Romano Prodi, Mario Baldassarri, e un’altra mezza dozzina di professori bolognesi di area cattolica con rispettive mogli, vengono interrogati gli spiriti di Don Sturzo e La Pira per sapere dove le BR hanno nascosto il presidente DC. Il piattino della seduta spiritica più incredibile della storia d’Italia gira veloce sull’alfabeto disposto sul tavolo e indica “Gradoli”. Prodi si reca così a Roma, nella sede della DC e spiega tutto al segretario del partito. Segue denuncia alle autorità con la falsa pista del comune di Gradoli in provincia di Viterbo e infine il ritrovamento del covo BR in via Gradoli 96 a Roma. Se vi sembra una “oggettiva baggianata” o siete Francesco Cossiga (DC, allora ministro degli Interni) o non conoscete bene quella che Antonio Iovane nel suo romanzo La seduta spiritica (Minimum Fax) definisce con felice intuizione “una storia assurda”. Intanto, come da tradizione recente Minimum Fax (vedi Icarus di Cavezzali) il lavoro di Iovine è un collage piuttosto disinibito ed eterogeneo di fonti originarie e punti di vista fittizi per costruire il racconto: cronaca dell’epoca; testimonianze in commissione parlamentare; invenzione di alcuni personaggi secondari; ricostruzione e supposizioni sui big democristiani; interviste fatte oggi dall’autore. Un patchwork letterario d’indagine storica che ha nell’evocazione del dubbio sui fatti accaduti (la seduta è una bugia per coprire una soffiata probabilmente e involontariamente a favore delle BR) e nello scrostare la certezza di una visione impossibile trasformata in “suggestione collettiva” (le immagini tv di una mai avvenuta “irruzione militare” nel paesino Gradoli) i suoi punti di forza. Anche se la lingua mista che Iovane decide di adoperare per lasciare un segno originale del proprio stile, per far dondolare se stesso dentro allo sprofondo dei misteri italiani, sembra come non avere la medesima spinta e pervicacia dell’ “assurdità” dei fatti narrati. E poi, ci vuole un bel coraggio nel mimetizzarsi in un nume tutelare come Leonardo Sciascia per attraversare un po’ alla Candide il caso incriminato. Voto (con telefonata a Silvan): 6/7

LA SEDUTA SPIRITICA - 3/3
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