Quando sei a corto di idee, quando non hai nulla da dire e ti senti svuotato e vorresti comunque pubblicare qualcosa, e allora ti arrovelli e pensi e ripensi e non trovi nulla, allora usi gli
aforismi come cavallo di battaglia, perché nella vita bisogna sempre combattere contro qualcosa o per qualcosa, e ripeschi nel tuo passato gli aforismi più iconici:

Dio è autistico. Vive in un mondo tutto suo.

La modella filosofa: tutto passerella.

La principessa daltonica non si accorse che il principe era azzurro.

La donna è l’unico enigma penetrabile.

L’eiaculatore precoce: su e giù, su e giù e su e… già!

Certo non sono Chamfort, Oscar Wilde o La Rochefoucauld, e forse non sono propriamente aforismi, viaggiano sul confine del motto di spirito, non sono pensieri alla Pascal, non ti cambiano la vita o la percezione delle cose, ma forse forse riescono a strappare un sorriso a qualcuno, e oggi come oggi, ma anche ieri come ieri e forse anche domani come domani, strappare un sorriso (non troppo, altrimenti si lacera) non è male, insomma: non fai del male a nessuno. “Signori e signori della giuria, lo ammetto, sono colpevole: sul Fatto Quotidiano online ho strappato un sorriso, ma vi chiedo clemenza, al mondo ci sono fatti ben peggiori e più gravi.”

E se fossi un uomo di lettere minimale? Che cosa ha scritto nella vita Ricky Farina? 5 aforismi passabili, discretamente simpatici, non ha fatto altro, non aveva altro in corpo, nella mente o nell’anima. Che ci sarebbe di male? Molti non hanno nemmeno 5 aforismi da donare al prossimo.

Era un amante geniale: anche a letto anticipava i tempi.

Eccone un altro: 6, 6 aforismi, cazzo! Potrei finire nell’enciclopedia della letteratura dedicata agli scrittori di aforismi. In fondo io sono Ricky Farina, film-maker ed aforista, come ho fatto scrivere sulla mia scheda di presentazione di questo videoblog sul Fatto.

Aspettate, ne ho un altro: Se Cristo è l’Unto, Maria è extra-vergine!

7, sono un uomo di lettere, 7 aforismi. Non è La divina commedia, non sono I promessi sposi, e allora? Non è necessario cambiare il mondo, vivificare la cultura, non è obbligatorio essere un “uomo seminale”, uno che mette le basi per cambiare i tempi, si può attraversare il mondo con 7 aforismi, senza per questo sentirsi uomini di poco conto, da nulla.

Se arrivassi a dodici, potrei scrivere un libro dal titolo Quella sporca dozzina. Ci arriverò, lo farò, 12 aforismi per passare alla storia della letteratura, il libro esile esile avrà un successo planetario. 12 aforismi, come le 12 fatiche di Ercole. Che ve ne pare? C’è di peggio. C’è chi vota Renzi o Salvini, chi abbandona i cani in autostrada, chi tradisce gli altri, chi passa col rossetto e non ti fa nemmeno un sorriso d’intesa, c’è chi dilapida un patrimonio e sono i più simpatici e c’è chi specula sulle tragedie, c’è chi non saluta il prossimo e dimentica l’insegnamento di Francesco, c’è chi non ama la propria vita e si condanna allo sgomento torvo, e io? Io scriverò 12 aforismi e poi vi saluto. Il mio lascito. Il mio segno. La mia dedizione.

Aspettate, aspettate… ne arriva un altro… eccolo: Ho sempre guardato il dito di chi mi indicava la luna, preferisco un dito all’universo.

Questo non so se entrerà nella raccolta finale, ma in fondo… perché dovrei scrivere dodici aforismi? Perché voglio avere successo? Tutto, ma proprio Tutto, diventerà una polpetta cosmica. Non c’è futuro. Non c’è mai il futuro. Finché c’è vita, non c’è speranza. Giù il sipario. Giù, sempre più giù.

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