Tre piantagioni di marijuana tra Carini e Misilmeri, nel Palermitano, scovate dai carabinieri dopo una rapina. Una vera e propria produzione di sostanze stupefacenti in mano a un gruppo criminale che gestiva lo spaccio nei due comuni mentre percepiva il reddito di cittadinanza. Un gruppo criminale che azzoppato dai primi arresti era stato in seguito gestito dalle mogli, dalle sorelle e dalle figlie. Quattro in tutto le donne che avevano sostituito gli uomini sotto arresto nella gestione della produzione e dello spaccio, arrestate anche loro nell’operazione di oggi. Con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, spaccio, detenzione abusiva di arma da fuoco e ricettazione sono state arrestate 14 persone: 7 in carcere e 7 ai domiciliari. Tutte percepivano il reddito di cittadinanza.

L’indagine coordinata dal procuratore aggiunto di Palermo, Salvatore De Luca, è iniziata dopo una rapina al bar-tabacchi New Miramare di Carini, il 27 agosto del 2018. Subito dopo il furto, i carabinieri hanno perquisito le abitazioni di alcuni degli indagati, scovando la refurtiva, 37 grammi di cocaina, quasi 5 mila euro in contanti e una pistola calibro 38 con tanto di munizioni. A quel punto si sono intensificate le indagini che hanno svelato la gestione del gruppo e le piantagioni: 547 piante e kg. 4.654 di marijuana, ora sotto sequestro. Sequestrate anche 3 pistole di cui una Smith e Wesson calibro 357 con matricola abrasa, una pistola lanciarazzi calibro 22, marca “Bruni” ed una pistola a tamburo calibro 8 marca “Lebel”, armi che servivano al gruppo per la commissione di ulteriori reati quali rapine ad esercizi commerciali come quella al bar-tabacchi di Carini.

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