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Sottosegretari, l’esclusa Sandra Zampa: “Abbiamo rinunciato alla Salute e nessuno nel Pd mi ha fatto una telefonata”

L'esponente dem non riconfermata: "Prodi è stato il primo a chiamarmi: era enormemente dispiaciuto. Mi ha detto che considera l'esclusione dovuta alla mia vicinanza a lui"
Sottosegretari, l’esclusa Sandra Zampa: “Abbiamo rinunciato alla Salute e nessuno nel Pd mi ha fatto una telefonata”
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“Quello che mi dispiace profondamente è che il mio partito abbia rinunciato alla Salute, non comprendendo il valore di una buona sanità. E soprattutto quanto sia necessario ridurre le disuguaglianze territoriali in modo da dare risposte”. A 24 ore dalla nomina dei sottosegretari, Sandra Zampa rompe il silenzio. L’esponente del Pd, non riconfermata alla Salute, concede un’intervista al Corriere della Sera. E a chi le chiede come le sia stata comunicata l’esclusione dice : “Non ho ricevuto alcuna telefonata“. “Dal silenzio avevo intuito che non sarei stata della partita – aggiunge -. Tuttavia la conferma l’ho avuta nel momento in cui i media hanno diffuso la lista”. Telefonate sono invece arrivate da Romano Prodi: “È stato il primo a chiamarmi: era enormemente dispiaciuto”. L’intervistatore chiede: crede che la vicinanza al Professore le sia costata il posto da sottosegretario? “Prodi mi ha detto che pensa di sì”. Anche Roberto Speranza si è fatto sentire. “La mia gratitudine più grande va a lui. Di Roberto avevo grande stima, oggi ne ho ancora di più”.

D’altra parte, continua Zampa, “in un anno come quello che abbiamo vissuto non ho mai avuto uno scambio né sul merito né sul piano delle relazioni personali. Mentre sono stati al mio fianco i parlamentari di tutti i gruppi di aggiornamento. Non solo. C’è stato un comportamento leale e rispettoso con esponenti politici del campo avverso con i quali ho costruito relazioni che posso definire rispettose”.

Il Pd, tra l’altro, è stato travolto dalle polemiche interne per la scarsa presenza di donne nella rappresentanza governativa. “Se non si risolve il tema dell’autorevolezza e della competenza nella politica, anche ahimè nel mio partito, non si va da nessuna parte”, dice Zampa. Che è favorevole al congresso: “Otto mesi fa bisognava iniziare un confronto e un lavoro politico fuori e dentro il partito. In primo luogo perché noi sappiamo quanto sia complessa la costruzione di un rapporto con il M5S. Se avessimo avviato questo lavoro avremmo forse rafforzato il governo Conte“.

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