La procura di Monaco ha aperto un’indagine per evasione fiscale e corruzione nei confronti del deputato tedesco Georg Nüßlein, vice-capogruppo dell’Unione Csu-Cdu di Angela Merkel. L’inchiesta riguarda un’intermediazione tra un produttore di mascherine e il governo tedesco e bavarese per la quale, secondo la stampa tedesca, Nüßlein ha ricevuto per la consulenza circa 650mila euro. Per la procura questo somma di denaro, pagata alla società Tectum, non è stata tassata. Da qui la doppia accusa di corruzione ed evasione.Giovedì il Bundestag ha revocato l’immunità parlamentare a Nüßlein votando all’unanimità per l’autorizzazione a procedere. Sono così scattate le perquisizioni in 13 proprietà tra la Germania e il Lichtenstein, compreso l’ufficio di Nüßlein al Bundestag.

Politico 51enne della Csu, il partito cristiano-sociale bavarese alleato della Cdu, Nüßlein è membro del Bundestag dal 2002: è stato eletto nel collegio elettorale di Neu-Ulm. Dal 2014 era vice-capogruppo, ora ha annunciato la volontà di lasciare l’incarico. Per il suo partito e per tutta l’Unione l’indagine è un duro colpo: nel 2021 l’alleanza dovrà confrontarsi con 6 elezioni nei Länder e soprattutto a settembre con l’elezione federale, la prima senza Merkel candidata cancelliera. “Ora stiamo aspettando una spiegazione dallo stesso Nüßlein”, ha detto un politico della Csa (rimasto anonimo) alla Bild. Intanto il Bundestag, come da prassi, ha revocato l’immunità all’unanimità: “È la procedura abituale per consentire indagini su richiesta del pubblico ministero”, ha sottolineato un portavoce del partito sempre al tabloid tedesco. Intanto, anche gli alleati di governo della Spd prendono le distanze: “Se c’è anche solo il sospetto che un membro del Bundestag tedesco si arricchisca personalmente dal coronavirus, allora questa è un’accusa molto seria e deve essere chiarita”, ha spiegato la vice-capogruppo dei socialdemocratici, Katja Mast.

Le perquisizioni della polizia bavarese hanno riguardato l’abitazione privata di Nüßlein nel distretto di Günzburg, il suo appartamento a Berlino e i suoi due uffici parlamentari, quello bavarese e quello nella capitale tedesca. Secondo le informazioni in mano alla Bild, in ballo c’è un importo di almeno 650mila euro. Soldi che Nüßlein ha ricevuto per aver fornito una consulenza nell’intermediazione tra una ditta e il governo tedesco, ma anche il Land della Baviera, per l’acquisto di mascherine. Per la Procura, su questo importo il parlamentare non ha pagato le tasse. Inoltre c’è il sospetto di corruzione e, scrive la Süddeutsche Zeitung, ci sarebbe anche un’altra persona indagata per corruzione. Il ministero federale della Salute, rispondendo alla Bild, ha spiegato che “numerosi membri del Bundestag tedesco hanno fornito al ministero informazioni specifiche sulle offerte per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale e altre forniture”. “Se tali offerte sono state ricevute dalla direzione del Ministero, sono state sottoposte al personale addetto agli appalti o al responsabile federale ed elaborate secondo le specifiche procedurali generali”.

Le opposizioni però pretendono chiarimenti immediati e una nuova regolamentazione. Britta Haßelmann (Verdi) chiede “maggiore trasparenza e tracciabilità” tramite l’istituzione di un “registro delle lobby, con entrate e attività aggiuntive”, accusando Csu e Cdu di bloccare di volta in volta le iniziative legislative in tal senso. Marco Buschmann dei liberali di Fdp chiede a sua volta “un registro delle lobby che crei anche trasparenza sull’influenza sul governo federale”. “Sta diventando sempre più urgente, l’Unione dovrebbe quindi portare avanti questa legge invece di metterla nel dimenticatoio”, dice alla Bild.

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