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Ecofin, slitta l’aggiornamento della lista dei paradisi fiscali. Da fine settimana i piani per l’uso del Recovery fund

Consueta riunione, in teleconferenza, dei ministro dell'Unione europea, giurisdizioni fiscali e piani per la ripresa al centro del dibattito. La Turchia non verrà inclusa nella "lista nera" dei paradisi fiscali. In primavera i primi concreti segnali si ripresa
Ecofin, slitta l’aggiornamento della lista dei paradisi fiscali. Da fine settimana i piani per l’uso del Recovery fund
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Si è svolta oggi la riunione Ecofin a cui partecipano i ministri economico-finanziari dell’Unione europea. Per l’Italia era presente il neo ministro dell’Economia Daniele Franco che ieri aveva fatto il suo debutto nei consessi europei partecipando all’Eurogruppo riservato ai ministri della zona euro. L’Ecofin di oggi avrebbe dovuto, tra l’altro, esaminare la nuova lista europea dei paradisi fiscali, tecnicamente giurisdizioni non cooperative. Lista molto contestata poiché non solo, comprensibilmente, non include paesi della stessa Ue come il Lussemburgo o l’Olanda ma esclude anche stati come le isole Cayman che sono invece indicati come dei veri e propri “buchi neri” da tutte le associazioni che si battono contro il fenomeno dell’elusione ed evasione fiscale. La revisione della lista è però slittata, a causa dell’inteso dibattito sull’inclusione o meno della Turchia. Al termine della riunione il ministro portoghese delle finanze, Joao Leao ha sciolto la prognosi: “La Turchia non è inclusa nella lista, siamo riusciti a fare progressi sulla cooperazione sui parametri e quindi non c’è nella lista”, ha detto il ministro, presidente di turno dell’Ecofin.

L’altro tema sul tavolo dei ministri è stato naturalmente il Recovery fund e le tempistiche per la presentazione dei piani e quindi erogazione dei fondi. “La pubblicazione in gazzetta ufficiale del regolamento del Recovery fund avverrà giovedì, e dalla fine della settimana i piani nazionali possono essere formalmente presentati alla Commissione Ue” ha affermato Joao Leao. “Ricordo ai colleghi di presentare in modo rapido ed efficiente i piani, per consentire l’esborso” dei fondi, ha aggiunto. Prima che la Commissione possa andare sui mercati a reperire le risorse del Recovery, però, dovranno essere completate le ratifiche nazionali del Next Generation EU. Finora soltanto sei Paesi hanno ratificato. La presidenza portoghese si aspetta che gli altri lo facciano entro marzo.

Sull’economia europea “pesa ancora incertezza, ma le nostre economie dovrebbero dare i primi segnali di ripresa incisiva nella seconda metà di quest’anno. Il monitoraggio andrà avanti”, ha concluso Joao Leao, sottolineando che “non dobbiamo eliminare troppo presto le misure di sostegno economico”.

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