“La candidatura di De Magistris rafforza la lotta contro le disuguaglianze e contro le mafie, per fermare lo sfruttamento schiavistico dei migranti nelle campagne. Nel solco di Peppe Valarioti, di Giuseppe Lavorato e di Peppino Impastato”. Alle prossime Regionali di aprile, il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, che si è candidato alla presidenza della Calabria, potrà contare sull’appoggio di Mimmo Lucano. Dopo aver rifiutato l’offerta di correre per le Europee e anche alle elezioni calabresi dell’anno scorso, l’ex sindaco di Riace ha sciolto la riserva e si candiderà a consigliere regionale.

La notizia è apparsa stamattina sul Manifesto dove Lucano ha spiegato le ragioni della sua scelta: “Luigi potrebbe ricostruire la sinistra frammentata in troppi rivoli e personalismi. Il suo arrivo ha acceso un fuoco di speranza. Proprio come i curdi quando arrivarono davanti a questo mare quasi 30 anni fa. La sinistra calabrese è sempre stata forte nelle piazze, ma non nelle urne. A queste regionali potremmo invertire la tendenza. Sono molto fiducioso sulla vittoria. La Calabria di riscatto sociale e civile. Occorrerebbe costruire tante Riace sparse nella regione, ripartendo dalle aree fragili e disabitate”.

Giovedì è stato programmato un incontro a Reggio Calabria con i sostenitori di De Magistris per definire l’impegno di Lucano che, dalle prime indiscrezioni, potrebbe essere capolista in tutte le tre circoscrizioni calabresi. Contattato da Ilfattoquotidiano.it, l’ex sindaco di Riace conferma la sua candidatura: “Mi ricordo le battaglie che De Magistris ha fatto a Catanzaro da magistrato e come ha trasformato Napoli che era diventata il simbolo mondiale dei rifiuti. Lo so che è un rischio partecipare a queste elezioni regionali ma aspettavamo da tempo un’occasione così. Sono mesi che tutta la sinistra calabrese mi chiede di candidarmi. Io ho sempre risposto che la priorità per me non è mai stata quella di avere un posto da occupare o quella di rincorrere una carriera politica. In passato ho rifiutato la candidatura alle Europee che probabilmente, nel periodo di mia maggiore visibilità, per me sarebbe stata più semplice”.

Un rifiuto che, per Lucano, è stato dettato anche dalla necessità di doversi difendere nel processo “Xenia” che lo vede imputato per la gestione dell’accoglienza dei migranti nel Comune di Riace. Le udienze sono ancora in corso, ma il dibattimento che si sta celebrando davanti al Tribunale di Locri lo fa ben sperare in merito alla soluzione della sua vicenda giudiziaria. “Oggi – aggiunge – accetto la candidatura perché credo nel progetto di De Magistris e intendo dare un contributo importante come cittadino calabrese e, soprattutto, come cittadino della Locride, una delle aree più depresse dell’intera regione, con ospedali chiusi e un sistema dei trasporti da terzo mondo”.

La lettera “A” è quella che detterà l’agenda della sua campagna elettorale: “‘A’ come acqua pubblica, – dice – ma anche come accoglienza, agricoltura biologica, aree fragili e antimafia sociale e culturale. Il mio obiettivo è quello di ampliare il progetto Riace a tutta la Regione”.

Dal canto suo, il Pd arriva in ritardo con la scelta del candidato, un uomo di partito, il vicepresidente del Consiglio regionale Nicola Irto. Una candidatura che non è detto piaccia al Movimento 5 Stelle, diviso tra la tentazione di allearsi con De Magistris e Tansi e la volontà di riprodurre lo stesso schema dell’alleanza del governo Conte. I grillini, infatti, sono spaccati in diverse cordate dove c’è pure chi, non avendo imparato la lezione dell’anno scorso quando non è stato raggiunto nemmeno il quorum, pensa di riproporre la soluzione solitaria. Scenari che favoriranno il centrodestra ancora senza il candidato a governatore, ma con la quasi certezza di essere compatto.

“La sinistra dovrebbe correre unita attorno a De Magistris”. Dopo l’accordo che il candidato dei movimenti civici Carlo Tansi ha trovato con il sindaco di Napoli, Mimmo Lucano lancia un appello con lo scopo di allargare ancora di più la coalizione a tutte le forze sane del centrosinistra: “Il nostro obiettivo dovrebbe essere quello di sconfiggere le destre e la deriva fascista che negli ultimi anni ha contagiato anche le istituzioni più importanti. La sconfitta dell’anno scorso avrebbe dovuto insegnare alla sinistra che separati si perde. Ancora la data delle regionali non è certa. C’è tempo per fare in modo che questa iniziativa possa coinvolgere sempre più compagni”.

“Abbiamo dimostrato che rincorrendo i sogni e le utopie sociali – conclude l’ex sindaco di Riace – si può arrivare a cambiare il destino delle comunità afflitte da problematiche vecchie e nuove. Una lotta che dobbiamo portare avanti con il protagonismo del popolo e non con gli apparati politici e affaristici. È proprio per questo che chi si sente democratico, in Calabria, deve sapere leggere questa fase delicata e abbandonare i personalismi e le frizioni che non fanno altro che logorare la vera sinistra. Le inchieste giudiziarie dimostrano che spesso il voto in Calabria è controllato dalle mafie. Basta pensare che nell’ultimo anno tre esponenti del centrodestra, eletti alle precedenti regionali, sono stati arrestati per reati legati alla criminalità organizzata. Dobbiamo rompere anche questo schema. Dove c’è la ‘ndrangheta non ci può essere prospettiva per il futuro e non c’è libertà”.

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