Colpo di scena nella ricerca durata oltre un mese della coppia di bolzanini scomparsi il 4 gennaio. I vigili del fuoco hanno ritrovato nell’Adige il corpo di una donna, si tratta di Laura Perselli, 68 anni, madre di Benno, il trentenne insegnante che è in carcere da una decina di giorni perché sospettato dell’omicidio volontario dei suoi genitori. Conferme in tal senso anche dall’avvocato Carlo Bertacchi che ha ricevuto dalla famiglia Neumair l’incarico di seguire l’inchiesta in cui la sorella di Benno e gli zii sono parti offese del reato. Si sta ancora cercando il corpo di Peter Neumair, 63 anni, il padre scomparso. “Era la svolta che ci attendavamo – spiega un investigatore – perché i corpi parlano, ci potranno dire molto sulle cause e le circostanze della morte”. E quindi potranno contribuire alla ricostruzione del giallo che da cinque settimane sta interessando l’opinione pubblica. Il ritrovamento è stato reso possibile grazie alla decisione di abbassare di 20-30 centimetri il livello del fiume. Non è stato svuotato, come aveva spiegato la società Alperia Greenpower, ma si è intervenuti sulla portata del corso d’acqua. “Vista la programmazione della produzione degli impianti, nelle prossime ore sarà possibile arrivare ad un abbassamento del livello di circa 20 o 30 centimetri. Questo sarà possibile grazie a manutenzioni e fuori servizi già programmati con alcuni impianti che saranno temporaneamente fuori servizio. Precisamente Tel, Glorenza, Naturno, Marlengo, Lana e Brunico” aveva spiegato l’azienda elettrica. Sono quindi state interrotte alcune importanti fonti di immissione idrica e nel giro di alcune ore si è assistito alla diminuzione della corrente, il che ha reso possibile ricerche più accurate sul fondo del fiume.

Alcune centinaia di vigili del fuoco e volontari sono stati impegnati a sud del ponte di Ischia Frizzi dove, secondo i pubblici ministeri, Benno avrebbe gettato i corpi dei genitori la sera del 4 gennaio, dopo averli ammazzati nella bella casa di via Castel Roncolo, una strada esclusiva di Bolzano. Il rinvenimento è avvenuto nella zona di San Floriano, a Laghetti di Egna. Siamo ad una ventina di chilometri a sud di Bolzano, almeno una decina dal punto in cui i corpi sarebbero stati gettati in acqua. Al momento non vi sono conferme ufficiali, ma il ritrovamento farà intensificare le ricerche del corpo di Peter Neumair. Se il riconoscimento sarà confermato, inizierà la fase delle analisi autoptiche. Un medico legale dovrà esaminare i corpi e accertare la causa del decesso. La prima domanda a cui dovrà rispondere: sono morti per annegamento o sono stati gettati in acqua quando ormai erano privi di vita? Nel secondo caso è evidente che l’ipotesi dell’omicidio troverebbe una conferma. Ma a quella dell’annegamento volontario a Bolzano nessuno ha mai creduto. Il possibile annegamento potrebbe per lo più dimostrare che quando sono finiti nell’Adige, Laura e Peter Neumair erano ancora vivi. Ma si tratta di un’eventualità piuttosto remota.

Secondo l’accusa, infatti, il padre Peter potrebbe essere stato ucciso attorno alle 17 di lunedì 4 gennaio, quando in casa c’era solo il figlio Benno. Laura era, infatti, andata a trovare l’anziana madre ritornata poche ore prima dall’ospedale (la donna è deceduta la scorsa settimana senza aver saputo che la figlia era scomparsa). La madre di Benno era rientrata alle 18.30 e il figlio ha ammesso di avere parlato con lei per una decina di minuti. Secondo gli investigatori, la morte della madre potrebbe essere avvenuta in quel momento. La perizia autoptica dovrà spiegarne la causa. In casa non sono state trovate tracce di sangue così significative da far pensare a un’uccisione con un’arma da taglio. Il corpo di Laura e quello di Peter, nel momento in cui dovesse essere ritrovato, saranno sottoposti ad analisi tossicologiche, anche perchè gli inquirenti non hanno escluso l’eventualità di un avvelenamento. Nei primi giorni dopo la scomparsa Benno ha collaborato nelle ricerche. Ma i carabinieri lo hanno tenuto sempre sotto controllo. Non a caso qualche giorno dopo lo avevano fermato in un autolavaggio dove stava per far effettuare la pulizia della Volvo del padre che lui ha utilizzato la sera del 4 gennaio per andare da un’amica a Ora, dove ha trascorso la notte. In quell’occasione si era fermato per mezz’ora non lontano dal ponte dove poi sono state trovate le macchie di sangue di Peter. Più a sud, adesso, comincia a riaffiorare la più tragica delle verità.

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