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“Vietato l’ingresso alle persone vaccinate di recente”: il cartello esposto in un negozio a Milano

La foto della vetrina dell'esercizio commerciale ha fatto rapidamente il giro dei social, scatenando commenti sia positivi che negativi. Il proprietario ha poi "aggiornato" il messaggio affiggendo ulteriori cartelli per spiegare la sua posizione scettica
“Vietato l’ingresso alle persone vaccinate di recente”: il cartello esposto in un negozio a Milano
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Mentre in Italia si pensa ancora se istituire o meno la vaccinazione obbligatoria contro il Covid19, così da raggiungere la cosiddetta “immunità di gregge”. E mentre il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, pensa già a una “card” del vaccinato, per attestare l’avvenuta puntura, a Milano c’è chi di vaccino proprio non vuol saperne. Come il proprietario di un negozio di elettronica del capoluogo lombardo che sulla porta dell’esercizio ha appeso un cartello: “Vietato l’ingresso alle persone vaccinate di recente”.

Lo scatto circola già dal 20 di dicembre, ed è diventato, per ovvi motivi, virale, scatenando le reazioni degli utenti. L’immagine è comparsa inizialmente “pulita”, con il solo cartello appeso all’ingresso, ma dopo poco è tornata a girare in una versione “aggiornata”. Il proprietario dell’esercizio, infatti, sotto all’avviso ha affisso altri fogli stampati riportando articoli che pongono dubbi sulla capacità del vaccino di bloccare la trasmissibilità del virus.

A verificare la presenza del cartello è stata la rivista di elettronica “Bianco e Bruno magazine” che, in un post degli inizi di gennaio sottolineava di aver “mandato un collaboratore all’indirizzo del negozio” e ci ha “confermato la presenza del cartello”. “E poi abbiamo telefonato poc’anzi, ricevendo l’ennesima conferma”, aggiungono. “Non scendiamo nel merito della questione vaccino perché non è di nostra competenza, sebbene abbiamo le nostre idee – si legge ancora nel post – Ma esporre quel cartello fa correre rischi enormi quanto meno sotto il profilo dell’immagine. E probabilmente fa correre ben altri rischi“.

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