Incitamento all’insurrezione. È questa l’accusa rivolta a Donald Trump dai Democratici e contenuta nell’unico articolo di impeachment presentato oggi alla Camera. Le quattro pagine del documento fanno riferimento alle sue false dichiarazioni di vittoria contro Joe Biden, alle sue pressioni sui dirigenti della Georgia per ribaltare l’esito del voto in quello Stato e al comizio in cui ha incoraggiato i suoi fan ad attaccare Capitol Hill. Un assalto che ha causato cinque morti e diversi feriti. L’atto di accusa, che ha come primi firmatari David Cicilline, Ted Lieu e Jamie Raskin, non è stato letto durante la brevissima seduta della Camera perché ancora non è stato portato in aula per il voto, cosa che succederà mercoledì. La presidente della Camera, Nancy Pelosi, ha infatti confermato che tra due giorni i deputati voteranno sull’impeachment di Trump, se quest’ultimo non si dimetterà o se il suo vice Mike Pence non invocherà il 25esimo emendamento. Come era previsto, infatti, i repubblicani della Camera si sono opposti al passaggio all’unanimità della risoluzione presentata dalla maggioranza democratica proprio per chiedere al vicepresidente Pence di rimuovere Trump invocando il 25esimo emendamento. Ora la risoluzione dovrà essere approvata con il passaggio regolare e si prevede che ci sarà domani (martedì, ndr) il voto in aula.

“I repubblicani hanno respinto questa legislazione con cui proteggere l’America, consentendo agli atti di sedizione scatenati, instabili e squilibrati del Presidente di continuare”, ha dichiarato Pelosi in un comunicato diffuso dai media statunitensi. “La loro complicità mette in pericolo l’America, erode la nostra democrazia e deve finire”, ha aggiunto. Intanto l’Fbi lancia l’allarme riguardo a possibili proteste il 16 e 17 gennaio da parte dei Boogaloo, organizzazione di estrema destra che si prepara a recarsi a Washington nei prossimi giorni. Un’informativa del bureau indica che sono state raccolte “informazioni su un gruppo identificato di armati” che intendono arriva nella capitale nel fine settimana. Il gruppo, prosegue l’informativa, ha “avvisato che se il Congresso cercherà di rimuovere Trump con il 25esimo emendamento vi sarà una enorme rivolta“.

La richiesta di impeachment – Nell’articolo di impeachment si afferma anche che Trump “ha minacciato l’integrità del sistema democratico, interferito con la pacifica transizione dei poteri e messo in pericolo un ramo del governo”, riferendosi a quello legislativo, con le dichiarazioni che hanno preceduto l’irruzione dei suoi sostenitori a Capitol Hill. “Quindi – conclude l’atto di accusa – ha tradito il suo giuramento da presidente, ad evidente danno del popolo degli Stati Uniti”. Nell’articolo si fa riferimento non solo al discorso con cui lo scorso 6 gennaio ha aizzato la folla, invitandola a “marciare sul Congresso”, ma anche alle sue ripetute e false affermazioni riguardo ai mai provati “brogli elettorali”, nel tentativo di rovesciare i risultati legittimi che indicano Joe Biden come vincitore delle ultime Presidenziali. A questo proposito, si cita la telefonata che il 2 gennaio scorso Trump ha fatto al segretario di Stato della Georgia in cui, tra promesse e minacce, si esorta il funzionario repubblicano a “trovare” i voti per dichiarare nulla la vittoria di Biden.

I prossimi passaggi – La Camera potrà approvare velocemente nei prossimi giorni il nuovo impeachment contro Trump. A meno che il vice presidente Mike Pence non invochi prima il 25esimo emendamento per rimuovere il presidente ed assumerne i poteri fino all’insediamento di Biden il 20 gennaio prossimo. Un’ipotesi che, almeno in un primo momento, il repubblicano ha voluto escludere, anche in vista di una propria candidatura alle Presidenziali 2024. In una lettera inviata ai membri della Camera la notte scorsa, la speaker Nancy Pelosi ha chiaramente detto di essere pronta ad andare avanti con l’impeachment se Pence non agirà. Il processo al Senato potrebbe svolgersi anche dopo la fine del mandato del tycoon, affermano al Congresso. In ogni caso, nella lettera di Pelosi c’era un chiaro appello a Pence ad agire: “Stiamo chiedendo al vice presidente di rispondere entro 24 ore, altrimenti noi passeremo a votare la misura di impeachment”.

C’è la maggioranza – Intanto il deputato democratico David Cicilline ha dichiarato a Cnn che il suo partito “ha i numeri per approvare” l’articolo di impeachment contro il presidente Trump. Inoltre, dovrebbe esserci “il sostegno repubblicano” per mettere sotto accusa il magnate. Cicilline ha poi sottolineato di aspettarsi che il voto si tenga mercoledì. “Penso che sia urgente che il presidente venga rimosso immediatamente”, ha detto il democratico, fintanto che rimane in carica rappresenta “un pericolo chiaro e presente”. Secondo Politico, Nancy Pelosi si è assicurata i voti sufficienti per mettere Donald Trump in stato d’accusa: almeno 218 deputati dem hanno firmato la mozione per l’impeachment, ossia la maggioranza semplice necessaria per approvare il provvedimento.

La lettera di Melania – Intanto, oggi Melania Trump è intervenuta commentando i fatti di Capitol Hill e, come già successo nel corso degli ultimi quattro anni, ha preso in parte le distanze dalla posizione del marito, denunciando con forza l’irruzione dei sostenitori del tycoon nelle sale del Congresso. Si è detta “delusa e scoraggiata” da quanto accaduto: “Condanno assolutamente le violenze che si sono verificate nel Campidoglio della nostra Nazione. La violenza non è mai accettabile“, ha scritto in un testo diffuso dalla Casa Bianca. “Trovo vergognoso che attorno a questi fatti tragici siano emersi pettegolezzi salaci, attacchi personali immotivati e accuse false e fuorvianti su di me, da parte di persone che cercano rilevanza e hanno uno scopo. Questo è un momento da dedicare esclusivamente a guarire il nostro Paese e i suoi cittadini. Non da utilizzare per fini personali – ha concluso – La nostra Nazione deve guarire in maniera civile. Non ci si sbagli a riguardo, io condanno assolutamente la violenza che si è verificata al Campidoglio”.

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