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Sparò con la pistola dal balcone a Capodanno, il presidente del consiglio comunale di Foggia non si dimette più

Leo Iaccarino ha annunciato che resta al suo posto in un filmato diffuso sui social network, nel quale ha attaccato anche il sindaco Franco Landella: "Ho ben pensato di far divertire i miei figli con una pistola giocattolo rendendomi partecipe del gioco. Non vedo reati e offese"
Sparò con la pistola dal balcone a Capodanno, il presidente del consiglio comunale di Foggia non si dimette più
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Prima gli spari dal balcone nella notte di San Silvestro, quindi l’annuncio di voler fare un passo indietro, alla fine il dietrofront: Leo Iaccarino non si dimette dalla presidenza del consiglio comunale di Foggia dopo essere stato immortalato in un video mentre fa fuoco con una pistola caricata a salve durante i festeggiamenti per il Capodanno. Iaccarino ha annunciato che resta al suo posto in un filmato diffuso sui social network, nel quale ha attaccato anche il sindaco Franco Landella dicendo che “poteva dimettersi in passato per alcune questioni che lo riguardavano ma non lo ha fatto. Il fatto è politico? Due pesi e due misure”.

“Oggi tutti si concentrano sulla mia persona, finora impeccabile. Ho ben pensato di far divertire i miei figli con una pistola giocattolo rendendomi partecipe del gioco. Il video ha fatto il giro dei social. La mia immagine si è sporcata solo perché nelle mura familiari è stato ripreso dal figlio e poi maledettamente trasmesso? Non vedo reati e offese. E non ci sono accostamenti con chi inneggiava alla malavita”.

Insomma, secondo Iaccarino “non ci sono motivazioni valide” per lasciare l’incarico. E quindi dimissioni ritirate. Di più, una sottolineatura del presidente dell’assise e vigile del fuoco, perché la sua – dice – era “una disponibilità a presentare le dimissioni e non l’atto delle dimissioni”. Anche se il suo partito – Forza Italia – lo ha già scaricato. Il deputato e commissario regionale, Mauro D’Attis, aveva precisato che Iaccarino “non fa parte di Forza Italia” e “non si è tesserato sia nel 2019 che nel 2020 e ha persino sostenuto altre forze politiche alle scorse elezioni regionali, decretando la sua uscita non solo da Fi, ma da tutto il centrodestra”. Tra le motivazioni che lo hanno spinto a ritirare le dimissioni ci sono anche, dice, i messaggi di sostegno letti sui social network.

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