di Riccardo Mastrorillo

Come si fa ad aprire una crisi di governo in piena approvazione della legge di bilancio? Come si fa a chiedere una verifica in piena pandemia? Già soltanto la ovvia risposta a queste due semplici domande dovrebbe, fermata l’inevitabile tremarella ai polsi, muovere un senso di ripulsa per le puerili recriminazioni di un partito inesistente.

Non è bastata la brutale reprimenda di Sergio Mattarella, a dicembre del 2016, quando Renzi, che aveva promesso di lasciare la politica se il referendum costituzionale fosse stato bocciato, ha pensato di recarsi al Quirinale, il giorno dopo, per dimettersi solo da Presidente del Consiglio. Il Presidente della Repubblica, giustamente, lo ha costretto a farsi approvare dal Parlamento la legge di stabilità, prima di aprire la crisi di governo, per poi sostituirlo con Gentiloni.

Renzi ritorna a fare gli stessi errori, infischiandosene delle regole non scritte della sana politica, che sono poi semplici regole di buon senso, serietà e senso di responsabilità. Ma per Italia Viva è tutto un gioco sulla pelle, già martoriata, dei poveri italiani.

La lettera di Renzi a Conte è un elenco di problemi, per quanto reali, senza una seppur minima proposta di soluzione, nel solco deplorevole dell’abitudine, tutta italiana, di lamentarsi sempre per primi, aspettando dagli “altri” la soluzione dei problemi. Siamo anche noi convinti che non si possa prescindere dal Parlamento, nella gestione e nel controllo del Recovery Fund, ma a questo c’è già stata una pronta risposta, avanzata dal coordinatore di Articolo Uno, Arturo Scotto, che ha proposto di istituire una commissione parlamentare di controllo, offrendone la presidenza alle opposizioni.

Il primato del Parlamento va esercitato con coerenza e, soprattutto, facendo prima ammenda delle brutali umiliazioni poste in essere dal suo Governo. Renzi si è dimenticato, tra le altre cose, che da segretario del Pd ha obbligato Paolo Gentiloni ad apporre la fiducia per approvare una pessima legge elettorale, ma su tutto questo rimandiamo al pregevole articolo scritto da
Andrea Pertici, che consigliamo vivamente di leggere.

La lettera contiene una serie interminabile di “quando stavo io a Palazzo Chigi”, “il mio governo…” eccetera: e però, lo ricordiamo ancora una volta, Renzi si è dimesso da Presidente del Consiglio senza una motivazione, senza un voto contrario del Parlamento, senza che nessuno gli avesse tolto la fiducia: se era così bravo perché non è rimasto al suo posto a fare il suo dovere?

In questi giorni, anche Italia Viva, insieme alla destra sciatta e demagoga, ha criticato le restrizioni nel periodo natalizio, restrizioni dettate da una evidente emergenza sanitaria. Non condividiamo il contenuto adulatorio della lettera di Renzi, quando scrive: “Non dobbiamo colpevolizzare i cittadini che hanno seguito con disciplina le indicazioni del Governo”; nessuno vuole colpevolizzare i cittadini, ma non si può sottacere che una parte consistente di italiani si sia comportata e si stia comportando in maniera irresponsabile, un esempio tra tutti il noto e ingegnoso escamotage per festeggiare la sera di Halloween, facendo finta di aver prenotato una camera in albergo, e stiamo parlando di una insulsa festa importata negli ultimi anni, non certo di una coppia di sposini che volevano festeggiare il proprio matrimonio!

Se ciascuno di noi avesse fatto il proprio dovere, il tasso di mortalità e di diffusione del virus, al netto delle innegabili carenze della sanità italiana, carenze di cui il Governo Renzi ha la sua parte di responsabilità, sarebbero state significativamente minori. Soprattutto se non avessimo avuto un’opposizione irresponsabile che per mesi ha proclamato l’inesistenza dell’emergenza e, pubblicamente, ha incitato la popolazione a non indossare la mascherina.

Non siamo certo entusiasti di questo Governo, ma reputiamo qualsiasi alternativa ben peggiore della situazione attuale, pur condividendo, ma noi coerentemente, alcune delle critiche mosse da Renzi.

Il sogno di molti – sostituire, a questo, un governo di larghe intese – poggia su un pregiudizio nei confronti del Movimento 5 stelle, soggetto politico estremamente criticabile, ma non più di quanto lo siano gli altri attori attualmente rappresentati in Parlamento, a partire dai gruppi parlamentari formati a tavolino, che poi risultano inconsistenti ad ogni prova elettorale.

Caro Renzi, la nostra Costituzione non prevede di sapere chi governa la sera delle elezioni, né di poter garantire un governo per 5 anni, ma il senso di realtà ci suggerisce di poter, già da ora, ipotizzare con certezza che, in caso di elezioni, tu e Italia Viva non siedereste più in Parlamento.

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