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Covid, in Salento focolaio dopo un funerale: contagiata tutta la famiglia del morto. Il sindaco vieta le celebrazioni a casa

È successo a Collepasso, paese in provincia di Lecce. Nell'ultima settimana il numero dei positivi in paese è aumentato di 12 casi. Il primo cittadino ha disposto nuove restrizioni ai funerali e nei cimiteri, vietando anche i cortei a piedi
Covid, in Salento focolaio dopo un funerale: contagiata tutta la famiglia del morto. Il sindaco vieta le celebrazioni a casa
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Hanno celebrato un funerale per il loro caro scomparso il 6 dicembre, ma a distanza di giorni la celebrazione si è trasformata in un focolaio. Secondo l’Asl – riporta Repubblica – negli ultimi 7 giorni i positivi al Covid a Collepasso, un paese in Salento, in Puglia, sono stati 12 in più. Contagiata la vedova, che è stata ricoverata in ospedale, i figli del defunto, i fratelli e le cognate. Il sindaco Paolo Menozzi ha cercato di arginare la situazione, disponendo una serie di restrizioni: stop ai cortei funebri a piedi e alle cerimonie nell’abitazione del defunto, indipendentemente dal numero di partecipanti.

“Dai dati ufficiali recentemente pervenuti – ha scritto il sindaco sulla propria pagina Facebook – Emerge che la maggiore diffusione del contagio deriva dagli incontri in occasione delle visite nelle abitazioni dei defunti e durante la veglia della salma prima di dare corso alle operazioni liturgiche in chiesa e di sepoltura in cimitero”. Ai funerali hanno partecipato anche parenti e persone provenienti da altri paesi. Per questo il primo cittadino ha disposto anche delle regole da tenere prima e dopo la celebrazione: “Non si potrà sostare sul sagrato e ci si dovrà subito recare al cimitero in automobile. Qui potranno entrare solamente i parenti stretti del defunto, in numero contenuto e per un tempo limitato”, ha scritto Menozzi.

Per il sindaco la situazione “rimane sotto continuo controllo” nonostante l’aumento dei contagi. Il Dipartimento di prevenzione dell’Asl sta effettuando il tracciamento e disponendo i test diagnostici, ma l’invito rivolto alla cittadinanza rimane di “non abbassare la guardia“.

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