Quando Bose presentò gli Sleepbuds, riponemmo in quel prodotto aspettative molte alte, così come probabilmente qualsiasi altra persona che ha problemi di sonno. Purtroppo l’esperienza con i primi Sleepbuds è stata convincente solo a metà, semplicemente perché avevano tutte le carte in regola per fare il loro dovere, cioè mascherare i rumori di sottofondo che possono disturbare durante la notte, ma richiedevano diverso tempo per abituarsi a dormire con un paio di auricolari inseriti nelle orecchie.

Bose ci ha però riprovato ora con gli Sleepbuds 2, cogliendo l’occasione per migliorare il prodotto sotto altri punti di vista.

Design ed ergonomia

Esteticamente le differenze rispetto ai primi Sleepbuds sono minime, dopotutto su un prodotto così piccolo gli spazi di manovra sono ridotti. La custodia è sempre circolare, con il coperchio che si apre grazie a un meccanismo che lo fa scivolare indietro per rilevare l’alloggiamento degli auricolari, cinque LED che indicano lo stato di carica della batteria della custodia e ulteriori due indicatori LED che ci diranno se gli auricolari sono stati inseriti correttamente e la batteria si sta ricaricando. Una porta USB-C, sul retro, permette di ricaricare la custodia.

Fisicamente gli auricolari hanno lo stesso ingombro del primo modello, ma sono più piatti. La differenza è probabilmente poco meno di 1 millimetro, ma si fa sentire, soprattutto quando appoggerete l’orecchio al cuscino. Bose ha specificato che i nuovi Sleepbuds 2 hanno un’antenna migliore, che permette una connessione più stabile con lo smartphone, e ovviamente una batteria che eviterà i problemi riscontrati sul primo modello.

Software

L’applicazione è sempre la stessa della prima versione, migliorata sotto il profilo estetico. Le interazioni che offre sono limitate alla connessione degli auricolari, controllo dello stato della batteria, impostazione sveglia e scelta del suono da riprodurre.

Come funzionano

Gli Sleepbuds non utilizzano la riduzione attiva del rumore per filtrare i rumori esterni, e il motivo è semplice: non funzionerebbe. Gli auricolari ANC utilizzano dei microfoni per rilevare i suoni e inviarli, in controfase, all’interno dell’auricolare, per annullare così le onde sonore. I microfoni richiedono spazio, e spesso sono necessari più microfoni per raggiungere prestazioni ANC di buon livello. Ioltre questa tecnologia richiede energia per funzionare, molta più energia di quella che la minuscola batteria all’interno degli Sleepbuds è in grado di offrire.

Oltretutto la tecnologia ANC cambia la sua efficacia in base al tipo di rumore (frequenza) che vuole abbattere, e il rischio sarebbe quindi di riuscire a filtrare solo alcuni rumori.

Gli Sleepbuds utilizzano quindi una soluzione di “mascheramento del rumore”, un modo difficile per descrivere la riproduzione continua di un suono sufficientemente alto da non permettervi di udire altri suoni esterni.

Potrete scegliere il suono da riprodurre tra una serie di suoni naturali, melodie o rumori rosa o bianco. Ogni suono ha una ciclicità tale da diventare presto talmente ripetitivo che il vostro cervello inizierà in poco tempo a “ignorarlo”, permettendovi di addormentarvi, evitando quindi che sia proprio questo suono a disturbare il vostro sonno. Di primo acchito sembra un controsenso, ma vi assicuriamo che funziona proprio come ve lo abbiamo descritto.

Esperienza d’uso

Uno dei miglioramenti apportati riguarda l’alloggiamento degli auricolari, che ora offre una precisione d’inserimento e una presa magnetica più salda rispetto alla prima versione. Capitava, con i primi Sleepbuds, di non inserirli perfettamente nella custodia e ritrovarsi con l’auricolare scarico nel momento del bisogno, mentre con gli Sleepbuds 2 non abbiamo mai avuto problemi.

L’inserimento all’interno dell’orecchio non è differente rispetto alla prima versione, e ciò è un bene: s’inseriscono facilmente, basta una leggera rotazione per posizionarli e rimangono saldi tutta la notte. Su circa un mese di test ci è capitato solo una volta di perdere un auricolare. Rimangono perfettamente all’interno dell’orecchio e potrete dormire anche con l’orecchio appoggiato al cuscino, senza problemi.

Ancora una volta dobbiamo tuttavia ricordare che il tempo necessario per abituarci non è immediato, e in base alla sensibilità personale potrà bastare una notte, o addirittura potrete non abituarvi mai. Gli auricolari, in generale, sono dispositivi molto personali, e gli Sleepbuds sono estremamente personali, poiché la maggior parte delle persone, anche coloro con orecchie molto sensibili, possono sopportare degli auricolari per alcune ore, ma in questo caso stiamo parlando di una sopportazione che deve durare tutta la notte, mentre si dorme.

Autonomia

Le Sleepbuds 2 assicurano fino a dieci ore di autonomia, e la custodia permette di ricaricarle circa tre volte, permettendovi di avere fino a quattro notti di autonomia.

Conclusioni

Gli Sleepbuds 2 fanno bene il loro dovere, e lo fanno anche meglio rispetto alla prima versione. È difficile fare un confronto, soprattutto per via del problema di batteria e della campagna di richiamo del primo modello. Possiamo dirvi che se, come me, siete stati possessori dei primi Sleepbuds e avete pianto lacrime amare quando avete riscontrato i problemi di batteria, dovreste acquistare i nuovi Sleepbuds 2 senza attendere un minuto di più.

Se invece è la prima volta che vi avvicinate a questo prodotto e cercate una soluzione contro il vicino che vi sveglia alle tre del mattino, allora dovreste dare una chance agli Sleepbuds 2. Se siete fortunati, quindi il vostro corpo si abituerà velocemente a dormire con un paio di auricolari nelle orecchie che riproducono un rumore continuo, allora sarete contenti dell’acquisto. In caso contrario, per fortuna esiste la possibilità di restituire un articolo di cui non siete soddisfatti.

Articolo Precedente

Google Privacy Sandbox: la soluzione per sbarazzarsi dei cookie coniugando privacy e marketing?

next
Articolo Successivo

Google Chrome e Microsoft Edge: fate attenzione a queste estensioni

next