Il Tribunale arbitrato di Losanna ha dimezzato la squalifica della Russia da quattro a due anni per doping, ma la riduzione di pena non è sufficiente a permettere al Paese di partecipare alle Olimpiadi di Tokyo 2021, ai Giochi invernali di Pechino 2022 e ai Mondiali in Qatar del 2022. Il Tas ha così accettato, pur con sanzioni meno severe, il pacchetto pesantissimo di sanzioni chiesto dall’Agenzia mondiale antidoping (Wada) nei confronti dello sport russo.

Il gruppo di esperti scientifici ha infatti stabilito all’unanimità che la Rusada, l’agenzia antidoping russa, non è conforme al codice antidoping per l’incapacità di ottenere la consegna alla Wada dei dati autentici e quelli analitici dell’ex laboratorio di Mosca. Di conseguenza, il Collegio ha emesso una serie di sanzioni che entrano in vigore il 17 dicembre 2020 per un periodo di due anni, ossia fino al 16 dicembre 2022.

Le sanzioni prevedono l’impossibilità per qualsiasi atleta o personale di supporto dalla Russia di partecipare o assistere ai Giochi Olimpici e Paralimpici e a qualsiasi campionato del mondo. Gli atleti in regola potranno però partecipare sotto la bandiera neutrale e non sarà mai proposto l’inno russo nel corso degli eventi. “Affinché la Rusada venga reintegrata deve rispettare e osservare integralmente durante il biennio tutte le indicazioni e pagare i previsti contributi”, si legge nella nota del Tas che fra i tre arbitri ha l’italiano Luigi Fumagalli.

Il caso era incentrato sulle accuse secondo cui le autorità statali russe avrebbero manomesso un database del laboratorio di analisi di Mosca prima di consegnarlo agli investigatori della Wada l’anno scorso. Conteneva prove per perseguire violazioni di doping di lunga data. L’agenzia russa è stata così dichiarata non conforme lo scorso anno, una decisione confermata giovedì dai tre giudici, e condannata a pagare 1,27 milioni di dollari alla Wada. Gli investigatori della Wada a Mosca alla fine hanno ottenuto i dati con un mese di ritardo. Le prove dei test antidoping e delle e-mail sembravano essere state cancellate o modificate.

Quando il mese scorso si è tenuta un’udienza di quattro giorni a Losanna, gli atleti russi ei loro avvocati hanno partecipato come terzi sostenendo che non dovevano essere puniti per la cattiva condotta di funzionari statali che non lavorano nello sport. La sentenza consente comunque ai funzionari del governo russo, compreso il presidente Vladimir Putin, di partecipare a importanti eventi sportivi se invitati dal capo di Stato della Nazione ospitante.

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