Cultura

“Partigiani d’Italia”, è consultabile online l’archivio digitale sulle donne e gli uomini della Resistenza

Il portale è il risultato di un progetto intrapreso nel 2017 dall’Istituto Centrale per gli Archivi (Icar), grazie a un finanziamento del ministero dei Beni culturali. Sono state digitalizzate 703.716 schede nominative di riconoscimento delle qualifiche partigiane conservate nel Fondo “Ricompart” presso l’Archivio centrale dello Stato

di F. Q.

Dal 15 dicembre 2020 è consultabile online il portale Partigiani d’Italia, un grande archivio digitale contenuto all’interno del sito del Ministero dei Beni Culturali che permette di consultare le schede delle richieste di riconoscimento delle qualifiche partigiane conservate nell’Archivio centrale di Stato. Tramite la registrazione gratuita, è possibile accedere ai dati e alle riproduzioni digitali delle schede originali. Attualmente sono pubblicate quelle delle Commissioni Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte e quelle provenienti dall’estero. Entro il 25 aprile 2021 saranno pubblicate le schede delle Commissioni Lombardia, Toscana, Umbria. Le schede delle restanti Commissioni saranno pubblicate entro il prossimo anno.

Il portale è il risultato di un progetto intrapreso nel 2017 dall’Istituto Centrale per gli Archivi (Icar), grazie a un finanziamento del ministero dei Beni culturali. Tramite un accordo con a Scuola Normale Superiore, l’Istituto piemontese per la storia della Resistenza “Giorgio Agosti”, e l’Istituto nazionale Ferruccio Parri, sono state digitalizzate 703.716 schede nominative di riconoscimento delle qualifiche partigiane conservate nel Fondo “Ricompart” presso l’Archivio Centrale dello Stato.

Il disegno di legge del 21 agosto 1945 stabiliva criteri precisi per la concessione della qualifica di partigiano “caduto”, “combattente”, “invalido” o “mutilato” e della qualifica di “patriota” per tutti coloro che tra il 1943 e il 1945 avevano “collaborato o contribuito attivamente alla lotta di liberazione, sia militando nelle formazioni partigiane per un periodo minore di quello previsto, sia prestando costante e notevole aiuto alle formazioni partigiane”. Nel portale sono conservate le schede riassuntive che gli uffici delle Commissioni avevano prodotto nel periodo tra il 1945-48 e sono presenti anche le pratiche dei non riconosciuti e quelle non accettate.

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