Dopo 21 giorni in zona rossa, il presidente dell’Abruzzo Marco Marsilio ha firmato un’ordinanza per far tornare la regione in zona arancione e allentare così le restrizioni per contenere il contagio da Covid-19. In una nota dello staff del presidente si legge che “il ministro Speranza è stato informato prima dell’adozione del provvedimento”. Ma fonti di governo fanno sapere che la decisione è stata presa unilateralmente dal governatore: “La cabina di regia che monitora i dati di tutte le Regioni ha riconosciuto questa anticipazione che avrebbe potuto portare alla zona arancione nella giornata di mercoledì. La scadenza dei 21 giorni è però prevista per mercoledì, non per lunedì. Quindi non c’è avallo su questa ulteriore anticipazione”. Anzi, come conferma il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, il governo sta pensando a una lettera di diffida a Marsilio: secondo la messa in mora, se la richiesta non sarà eseguita, la responsabilità di eventuali nuovi contagiati nei luoghi che sarebbero invece dovuti restare chiusi ricadrebbe sotto la diretta responsabilità della Regione Abruzzo. “C’è la disponibilità del governo a riconoscere la fine del periodo di zona rossa nelle tre settimane che sono necessarie e sono obbligatorie – tenta la mediazione Boccia parlando a Non è la D’Urso – quindi se l’Abruzzo tornasse in zona arancione da mercoledì avrebbe l’intesa del ministero della Salute. Se la Regione Abruzzo decide autonomamente di andare in zona arancione da domani mattina sarà diffidata”. Che sia domani o mercoledì, con l’ingresso dell’Abruzzo in zona arancione l’Italia entrerà in una nuova fase: nessuna Regione sarà più rossa e in lockdown.

Nella nota del governatore si legge che già nella mattinata del 7 dicembre si applica in tutto il territorio regionale la disciplina prevista nelle zone arancioni per gli esercizi commerciali, che quindi possono riaprire. Il completamento del percorso avverrà mercoledì 9 con la riapertura delle scuole. Marsilio ha “ritenuto di doversi assumere la responsabilità di evitare che un’applicazione letterale delle norme vigenti provocasse all’Abruzzo un trattamento sproporzionato e dannoso“. La responsabilità della riapertura è di Marsilio, “assunta in totale autonomia“. La decisione unilaterale della Regione apparentemente ha come primo risultato un po’ di confusione perché dopo la risposta del governo e i ripetuti botta e risposta i commercianti non avevano chiaro cosa potevano o non potevano fare.

La differenza di tempistiche tra Abruzzo e governo si spiega con il fatto che Marsilio aveva imposto la zona rossa dal 18 novembre, mentre il ministero aveva confermato quel provvedimento con un’ordinanza in vigore dal 22. Ora il governatore ritiene che siano trascorsi i 21 giorni in zona rossa, mentre per il governo si deve arrivare a mercoledì per la scadenza. La decisione di anticipare l’entrata in zona rossa, specificano le fonti del governo, è stata di Marsilio. I presidenti di Regione possono scegliere di inasprire le misure riguardanti il loro territorio, non possono alleggerirle. Dalla Regione fanno sapere che l’ordinanza sarà comunque “in vigore da domani” è che “il governo può solo, eventualmente, impugnarla“.

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