Una microspia nella volante della Polizia locale per incastrare la figlia della dirigentescomoda”. La notizia-gossip di un rapporto sessuale fra due vigili urbani di Roma all’interno di un’auto di servizio durante un turno di pattugliamento davanti a un campo rom, rischia di trasformarsi in una sorta di spy story. Al contrario da quanto emerso in un primo momento, l’audio dell’incontro passionale fra i due agenti non sarebbe arrivato agli atti del Comando generale per colpa della “radio lasciata accesa”.

In realtà, a quanto apprende Ilfattoquotidiano.it, l’episodio risale al mese di giugno e il file è stato consegnato al comandante nel mese di agosto, salvato su una pennetta a sua volta contenuta in una busta con allegata una lettera anonima che ricostruiva l’episodio. Secondo fonti della Polizia locale che hanno lavorato sull’indagine disciplinare – culminata con il trasferimento dei due amanti in due gruppi differenti – l’audio sarebbe stato captato da una sorta di microspia, una di quelle pennette usb con registratore incorporato, lasciata appositamente nella volante dei vigili e recuperata nel turno successivo.

L’intera ricostruzione è stata raccolta all’interno di un esposto che uno dei due agenti protagonisti presenterà nei prossimi giorni presso la Procura di Roma, per l’accertamento dei reati di captazione abusiva con supporti elettronici e grave lesione della privacy. Tenuto conto che chi ha lavorato sul caso è stato costretto anche a sbobinare le “conversazioni” registrate e qualche passaggio è finito, come prevedibile, anche sulle chat interne dei colleghi. Non solo. Emerge anche che la donna in passato aveva denunciato due colleghi per molestie sessuali, episodi di cui era stato informato il Comando generale.

A rendere ancora più sospetta l’azione del presuntospione” c’è il fatto che una dei due amanti è la figlia di una ex vicecomandante e attuale dirigente del Comune di Roma, ciclicamente associata al ruolo di comandante del Corpo ma non molto amata dai sindacati autonomi. Una guerra interna alla Polizia locale le cui dinamiche sono emerse anche da un’inchiesta andata in onda lunedì sera durante la trasmissione Report su Rai 3. L’iniziativa dunque potrebbe essere stata presa proprio per danneggiare l’immagine della vigilessa o del suo familiare. In attesa della presentazione dell’esposto in Procura, è già stata avviata una verifica interna da parte dei vertici della Polizia locale volta a smascherare i presunti “spioni”.

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