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Raoul Bova: “Combattere il coronavirus? Al di là di farsi vedere sui social, gli artisti devono essere concreti. Le gente muore di covid e di fame”

L'attore ha ricordato quando a fine aprile 2020, assieme alla moglie Rocio Munoz Morales, dopo aver messo a disposizione la sua masseria pugliesi per i volontari della Croce Rossa, ha indossato i panni dei soccorritori aiutando infermieri e paramedici durante i giorni più duri della pandemia. “Ho aiutato e mi sono anche molto aiutato"

di F. Q.

Combattere il coronavirus? “Oltre a cantare sui balconi un artista deve fare qualcosa di più concreto”. Durante una lunga intervista al FattoQuotidiano.it con Claudia Rossi e Davide Turrini per l’uscita del suo libro Le regole dell’acqua (Rizzoli) Raoul Bova ha ricordato quando a fine aprile 2020, assieme alla moglie Rocio Munoz Morales, dopo aver messo a disposizione la sua masseria pugliesi per i volontari della Croce Rossa, ha indossato i panni dei soccorritori aiutando infermieri e paramedici durante i giorni più duri della pandemia. “Ho aiutato e mi sono anche molto aiutato. Nei momenti di maggior difficoltà ho sempre sentito l’esigenza di diventare operativo concretamente”, ha raccontato l’attore. “Durante il lockdown tanti artisti, attori, cantanti si sono prestati a cantare sui balconi, a tenersi per mano, a stare a casa e a essere bravi cittadini. Però, al di là di farsi vedere dentro questa scatolina, purtroppo la gente stava morendo di Covid e di fame. E allora mi dicevo: qualcosa di più concreto va fatto. Non possiamo delegare sempre gli altri. Mi sono così messo la divisa e ho dato un aiuto a livello umanitario. Quando sei lì non ci sono più ruoli: un giornalista, un attore, un politico si mettono a disposizione e aiutano il prossimo”.

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