È accusato di abuso d’ufficio e di aver agevolato un’associazione mafiosa il consigliere regionale della Lega in Basilicata Pasquale Cariello. Sono stati i carabinieri di Matera a notificargli l’avviso firmato dalla Direzione distrettuale antimafia di Potenza e a eseguire la perquisizione all’interno della sua abitazione e dei suoi uffici a Scanzano Jonico, piccolo comune del litorale materano. Le indagini guidate dal procuratore Francesco Curcio mirano a fare luce sull’attività di Cariello quando era consigliere comunale a Scanzano dove alle elezioni amministrative è stato candidato sindaco nella lista “Scanzano viva”, senza tuttavia ottenere la carica di primo cittadino. Da allora è stato tra i banchi dell’opposizione fino a marzo 2019 quando è stato eletto al consiglio regionale di Basilicata nella lista “Lega Salvini Basilicata” con 3016 preferenze.

Stando alle poche notizie trapelate, sull’uomo, difeso dall’avvocato Vittorio Faraone, si sono addensati sospetti per fatti che sarebbero avvenuti nel 2018 prima che il comune venisse sciolto per infiltrazioni mafiose. Il lavoro della commissione di indagine che ha portato al commissariamento dell’ente, portò alla luce il legame tra alcuni membri della pubblica amministrazione e gli esponenti della criminalità organizzata che avrebbe così potuto condizionare l’andamento dell’ente. Poco dopo la diffusione della notizia il gruppo consiliare della Lega alla Regione Basilicata ha diffuso una nota nella quale si legge che “nel ribadire piena fiducia nell’operato della magistratura, il gruppo consiliare regionale Lega Basilicata esprime solidarietà e vicinanza nei confronti del consigliere regionale Pasquale Cariello. Certi della sua estraneità – hanno aggiunto i colleghi di partito – rispetto ai fatti che gli vengono contestati, confidiamo che gli inquirenti lo accertino celermente, in modo da mettere la parola fine alla vicenda giudiziaria nel più breve tempo possibile, e da restituire a Pasquale la serenità che gli spetta”.

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