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Rivolta nel Centro rimpatri di via Corelli a Milano: tra le proteste alcuni migranti tentano la fuga. Quattro feriti non gravi

Il Cpr ha riaperto alla fine di settembre, nonostante mesi di proteste. La rivolta è scoppiata tra circa trenta cittadini di origine tunisina, di due diversi settori. Hanno svuotato alcuni degli estintori presenti nell'edificio e alcuni hanno tentato la fuga. Intervenuti agenti in tenuta antisommossa, colleghi dell'ufficio immigrazione e delle volanti
Rivolta nel Centro rimpatri di via Corelli a Milano: tra le proteste alcuni migranti tentano la fuga. Quattro feriti non gravi
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Ambulanze e camionette della polizia in via Corelli a Milano, sede del Centro permanente per i rimpatri (Cpr) che ha riaperto alla fine di settembre, nonostante mesi di proteste. Nel pomeriggio di lunedì 12 ottobre è scattata una rivolta tra circa trenta cittadini di origine tunisina, di due diversi settori del Cpr. Nel corso dei disordini, i manifestanti hanno svuotato alcuni degli estintori presenti nell’edificio e alcuni hanno tentato la fuga. Per questo alla fine dei disordini, durati poco più di un’ora, si è passati al conteggio delle persone rinchiuse nel Cpr.

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Gli agenti in tenuta antisommossa, assieme ai colleghi dell’ufficio immigrazione e a quelli delle volanti sono intervenuti in massa per sedare la rivolta. Secondo il 118, nel corso della protesta due migranti di 22 e 23 anni sono rimasti feriti in condizioni non gravi e sono stati portati all’ospedale Fatebenefratelli. Altri due sono stati medicati sul posto.

L’ultima protesta contro la riapertura del centro è avvenuta pochi giorni fa, nella notte tra giovedì e venerdì. “Centinaia di manifesti sono apparsi nella zona nord di Milano per segnalare che il carcere per innocenti di via Corelli ha aperto. Dallo scorso 29 settembre il centro è operativo”, hanno comunicato gli attivisti della “Rete Mai più lager – No Cpr”.

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