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M5s, il primo atto degli Stati generali? Individuare le patacche e non scambiarle più per pietre preziose

M5s, il primo atto degli Stati generali? Individuare le patacche e non scambiarle più per pietre preziose
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Vuoi essere pietra preziosa? Dimostramelo con i fatti. I Cinquestelle, giovanotti e giovanotte, furono inondati dai voti degli italiani, allagati da tributi e preferenze fino alla gola. Ne avemmo dimostrazione già nel 2013, sette anni fa, ancor prima dell’exploit che avrebbe portato il Movimento ad essere il simbolo più votato (più amato non so) dagli italiani. Una famigliola di Latina, mamma e figlio, divennero contemporaneamente, per il mistero glorioso di un suffragio a cascata, senatrice e deputato. Loro furono incolpevoli. Non fecero assolutamente nulla per ritrovarsi bis-eletti. Fu tutta opera degli elettori. Passarono però solo alcuni mesi e quella mamma e quel figliolo si dileguarono.

Rievoco questa piccola storiella triste perché, adesso che Alessandro Di Battista tuona e giustamente si allarma per l’ecatombe incombente, è utile ricordargli che nel tempo tante pietre preziose si sono dimostrate invece patacche.

E se il buongiorno si vede dal mattino, qual è stato il saluto pentastellato nel mattino seguente all’elezione? La renitenza di tanti eletti, di troppi eletti, ad assolvere all’obbligo assunto di incassare solo una parte dell’indennità parlamentare. Malgrado fossero tutti alla prima elezione, provenissero in maggioranza da un mondo del lavoro sottopagato, se non sfruttato, e alcuni di essi fossero addirittura disoccupati. Quella triste età degli scontrini, l’unico segno di vitalità di un Movimento che doveva trasformare la politica, fu la dimostrazione che troppe pietre preziose si dimostravano, alla prima prova, delle enormi patacche. E proprio sui soldi, la merce putrefatta della politica da abbattere, il Movimento perse il più caro dei suoi tesori: la reputazione, la credibilità. E quel falansterio di ribellismi, che poteva in qualche modo rappresentare il monte dei pegni della protesta popolare, si è andato trasformando, in ragione di una cooptazione casuale, alcune volte cervellotica, altre purtroppo semplicemente familistica, in un’ammucchiata di diversi ciascuno dei quali con un proprio orizzonte e un personalissimo lifestyle.

Se finalmente riusciranno ad inaugurare questi Stati generali, cioè a vedersi tutti sotto un tendone, e a parlarsi e anche a contarsi, provvedano come primo atto a individuare le patacche e a non scambiarle più per pietre preziose.

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