“Eravamo lì, a un passo, per unificare tutta la rete, tutte le tecnologie, in un’autostrada pubblica, con tutto il cda di Cassa depositi e prestiti. Eravamo lì a un passo per farlo, ed è rimasto un po’ così, in bilico, bastava uno sforzino in più. Comunque è già un buon inizio, per l’amor di Dio. Ma non si parla di cose essenziali”. Lo dice Beppe Grillo in un video intervento sul blog in cui torna sul torna sul tema della rete unica. “Io vorrei sapere a chi viene dato il diritto di accedere ai miei dati. Se tutto il mondo converge a dire che i nuovi soldi sono i dati e dato che che i dati li fornisco io e a me non tiene in considerazione nessuno, io sono diventato un cliente, una risorsa. Ma io non sono una risorsa, sono un cittadino. E allora vorrei capire chi controlla questo flusso di dati. Io vorrei sapere chi li prende questi dati, dove vanno. Vogliamo capire che ci sarà una nuova ricchezza che andrà a tre o quattro aziende nel mondo e basta? Vogliamo essere cittadini e non clienti? Ora se non si riesce a fare un data base dove si raccolgono tutti i dati degli italiani e rimangono a disposizione degli italiani possiamo fare un tentativo, lo lancio qua: vorrei capire se si può fare, per una città come Roma, un database di tutti i dati dei romani, della metropolitana, della stazione, dell’aeroporto, in mano al Comune di Roma. E ogni volta che una società di marketing vuole dei dati sui romani, paga. E questi soldi vengono ridistribuiti ai romani”

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